giovedì 31 dicembre 2009

Insalata cavolfiore e melagrana


Con questo piatto auguro a tutti un 2010 ricco di prosperità.

Ingredienti:
  • cavolfiore
  • melagrana
  • cetriolini sottaceto
  • noci
  • olio evo
  • sale
  • aceto balsamico
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite lavate e lessate il cavolfiore. sgranate la melagrana; affettate i cetriolini sottaceto; sgusciate le noci.
Mescolate tutto e condite con olio evo, sale e aceto balsamico.



Note: dosi libere, secondo i gusti del momento. Le melagrane stanno per finire (almeno quelle che vengono dalla mia pianta) anche se, dopo colte, si conservano abbastanza a lungo. Ho voluto comunque mettere una ricetta con la melagrana per il suo significato ben augurale.
Visto il suo significato, penso che sia un piatto adatto per il cenone di capodanno; infatti, fin dall'antichità alla melagrana venne attributo il significato ben augurale di fecondità e di ricchezza.
Le spose dell'antica Roma ornavano i loro capelli con i rami della pianta come segno di fecondità e di prosperità.
In Turchia, durante la celebrazione dei riti sponsali, la melagrana è lanciata a terra dalla sposa perché si crede che avrà tanti figli quanti sono i chicchi che fuoriescono dal frutto spaccato.
In Dalmazia la tradizione esige che lo sposo pianti un albero di melograno, preso dal giardino del suocero, nel suo giardino.
Per la tradizione indiana il succo della melagrana combatte la sterilità.
Per i Cristiani la melagrana aperta era il simbolo dell'amore infinito di Gesù.
Anche nell'antico Testamento la melagrana è sinonimo di fecondità e di abbondanza nonché della Benedizione divina, ricamata sulla veste per le funzioni sacre di Aronne (fratello maggiore di Mosé che seguì nel deserto e sul Sinai) e scolpita sui capitelli della reggia del re di Israele Salomone.

La maggior parte di queste curiosità sulla melagrana le ho tratte dal sito della società "Sardegna in campo".

lunedì 28 dicembre 2009

Il calendario di Veganblog


Sul sito lulu.com è possibile vedere e acquistare il calendario del 2010 di Veganblog, il blog di cucina vegana con oltre 200 chef e con più di 4.000 ricette nel quale pubblico anch'io qualche mia ricetta.
Il calendario è molto bello, e contiene, per i dodici mesi dell'anno, le foto di altrettante ricette di noi cuochi veg.
Questo è il link:
http://www.lulu.com/product/calendario/calendario-veganblog-2010/6148440.
Nel calendario sono presenti anche le foto di due mie ricette; sono gli arrosticini di seitan e spiedini misti ad agosto e la torta al cioccolato a dicembre.
Penso che sia un'ottima idea per fare (e per farsi) un regalo bello e utile.

martedì 22 dicembre 2009

Pandolce genovese vegan



Il Natale è alle porte e questo è il mio modo di augurare a tutti i miei lettori e a tutti quelli che passano di qui (anche per caso) un felice Natale.

Ingredienti:
  • 2 kg. di farina 00
  • 100 gr. di lievito di birra
  • 500 gr. di zucchero
  • 400 gr. di margarina
  • 400 gr. di uva sultanina
  • 400 gr. di pinoli
  • 400 gr. di cedro candito
  • 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
  • 1 bicchierino di marsala (facoltativo)
  • 1 pizzico di sale
Tempo di preparazione: circa 22 ore

Difficoltà: **


Preparazione: sciogliete il lievito in poca acqua a temperatura ambiente; disponete 200 gr. di farina a fontana e versatevi il lievito che avete sciolto in acqua; impastate energicamente e formate un panetto che coprirete con un panno e lascerete riposare almeno 12 ore (si, proprio 12 ore!) in un luogo tiepido (non freddo ma neanche troppo caldo) avvolto in una coperta.
Dopo questa prima lievitazione incorporate il resto della farina, aggiungete la margarina ammorbidita a bagnomaria, l'uva sultanina (precedentemente tenuta a mollo nell'acqua tiepida, scolata e asciugata grossolanamente), il cedro candito (tagliato a cubetti) e tutti gli altri ingredienti. Lavorate energicamente l'impasto fino a quando non sarà liscio e omogeneo aggiungendo acqua q.b. per farlo amalgamare. Suddividete l'impasto nelle varie pagnotte e lasciatele lievitare ancora per circa 8 ore in una stanza calda (in casa, con il riscaldamento in funzione, per intenderci; ma non a diretto contato con fonti di calore) coperte con carta forno, una salvietta e avvolte in una coperta per mantenere la temperatura ed evitare che siano esposte a correnti d'aria.
A questo punto, ultimata anche la seconda lievitazione, praticate nel mezzo delle pagnotte tre tagli a forma di triangolo e cuocete i pandolci in forno a 160° per circa un'ora e comunque fino a quando non saranno cotti (la prova dello stecchino, anche in questo caso, sarà d'aiuto: saranno cotti quando uno stecchino, infilato nel dolce, ne uscirà pulito).



Note: le dosi sono per sette pandolci. Si possono anche dimezzare le dosi, però, una volta che si intraprende un'impresa del genere, tanto vale farne tanti, vi assicuro che finiranno molto presto (se poi, li utilizzate per fare i regali di Natale, finiranno ancora prima!).



L'acqua nella quale si scioglie il lievito non deve essere troppo calda altrimenti i microorganismi responsabili della lievitazione, essendo termosensibili, muoiono e si ottiene un risultato peggiore (se non proprio disastroso).
Questo dolce, richiedendo tempi di lievitazione così lunghi va "programmato" per tempo. La prima lievitazione può essere fatta alla sera così da poter fare la seconda al mattino e cuocere il pandolce nel pomeriggio.
Ho visto anche ricette con lievitazioni molto più corte (solo una lievitazione da 4 ore) o, addirittura, con l'utilizzo del lievito chimico e senza lievitazione (mezz'ora di riposo e poi in forno); senza nulla togliere a queste ricette, io ho voluto provare quella che penso sia la migliore e quella classica. Nel periodo in cui è nato questo dolce non c'era la frenesia dei nostri giorni e le lievitazioni lunghe (spesso utilizzando la pasta madre) erano la normalità. La lunga lievitazione, poi, consente di utilizzare meno lievito (che in questa ricetta è comunque tanto) e di rendere maggiormente digeribile il pandolce.
Questa ricetta l'ho veganizzata semplicemente sostituendo il burro con la margarina.
Cercando la ricetta del pandolce nei vari ricettari che posseggo e su internet ho trovato le versioni più disparate, con ingredienti anche molto dissimili tra loro; non sono quindi riuscito a risalire alla ricetta veramente "tradizionale" e ho preparato questa versione che mi sembra quella più vicina al pandolce che, anni orsono, mio zio di Genova (che ora purtroppo non c'è più) comprava da un forno vicino a casa sua e mi portava per le feste natalizie.
Non me ne vorranno i genovesi per questa mia re-interpretazione del loro dolce tipico ma, anzi, se mi scrivono la ricetta originale, sarò felicissimo di provarla.

Il pandolce è un monumento della cucina genovese; nel sito della Regione Liguria "Agriligurianet" ho trovato queste interessanti notizie su questo dolce tradizionale.
Per antonomasia il dolce tipico del Natale a Genova, dall'aspetto ruvido ma dal contenuto sostanzioso come il carattere dei Liguri.
È antichissima la tradizione di arricchire il pane con lo zibibbo, infatti è archeologicamente provato che fosse già noto presso gli Egizi. Gli ingredienti fanno presupporre innegabili origini nel mondo arabo e i mercanti genovesi devono averlo conosciuto durante i loro viaggi e portato a casa dove, nei secoli, fu variato ed arricchito.
C'era un tempo quando sarebbe sembrato blasfemo non cucinare in casa il pandolce per il giorno del Natale, in cui ogni massaia conservava gelosamente la sua ricetta più o meno segreta ma in tutte spiccava la notevole abbondanza di ingredienti ricercati e preziosi. La preparazione di questo dolce era frutto di cura ed amore e c'era addirittura chi, per garantire un'ottima lievitazione, lo portasse a letto e lo ponesse accanto, all'ormai dimenticato "praeve" attrezzo necessario per sollevare le lenzuola attorno allo scaldino.
Un rito accompagnava l'arrivo del pandolce alla fine del desco natalizio come ultimo coronamento di un pranzo speciale. Era il più giovane della famiglia a portarlo in tavola adorno di un rametto di alloro ed era il più anziano a tagliarlo. Una fetta veniva tenuta per i poveri ed una gelosamente conservata per il giorno di San Biagio da sbocconcellare per proteggersi la gola.
La colonna sonora utilizzata per la preparazione di questo dolce era composta da brani natalizi interpretati da Bing Crosby; questo mi ha fatto entrare ancora di più nell'atmosfera natalizia. Se a questo aggiungiamo poi che, dove vivo, è venuta una nevicata che è stata definita la più copiose dell'ultimo quarto di secolo, non si poteva avere un'atmosfera più natalizia di questa (senza badare alla città completamente bloccata per un evento che, qui sul mare, non è poi così frequente).



sabato 28 novembre 2009

Spaghetti cacio e pepe


Ingredienti:
  • spaghetti
  • pecorino romano stagionato
  • pepe
  • olio evo
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettete a cuocere gli spaghetti in acqua salata, l'acqua non deve essere moltissima perché deve trattenere l'amido.
Mentre gli spaghetti cuociono, prendete un po' di acqua di cottura della pasta e amalgamatela in una ciotola con il pecorino romano grattugiato fino ad ottenere una crema.
Quando gli spaghetti sono quasi cotti, metteteli in una padella dove avrete fatto scaldare un po' di olio con una bella macinata di pepe nero.
Aggiungete la crema fata con il pecorino e ultimate la cottura mantecando bene gli spaghetti.
Impiattate e servite gli spaghetti caldissimi con una bella macinata di pepe nero.

Note: dosi libere, secondo l'estro e la fame.
Anche questa è una ricetta semplicissima, "basic" come mi piace chiamare queste ricette (questo nome mi è stato suggerito in un commento ad una mia ricetta, basic anch'essa).
Però, pur nella sua semplicità, bisogna fare attenzione a non trasformarla in un banale piatto di pasta. La difficoltà maggiore sta nel creare la giusta sensazione di cremosità.

giovedì 26 novembre 2009

Risotto con cipolle, pinoli e melagrana


Ingredienti:
  • riso
  • cipolla
  • pinoli
  • melagrana
  • olio
  • sale
  • zucchero
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: cominciamo dalla preparazione del riso. Fate tostare il riso in una pentola per circa 2 minuti, il riso deve tostare da solo, senza olio e senza nient'altro. Aggiungete l'acqua, salate e fatelo cuocere (per chi, come me, usa la pentola a pressione, ci vorranno 5 minuti).
Nel frattempo avrete pulito e affettato la cipolla e sgranato la melagrana. Mettete la cipolla in un tegame con poco olio e fatela appassire, aggiustate di sale e aggiungete lo zucchero; continuate la cottura facendo sciogliere lo zucchero e aggiungendo una parte dei pinoli e dei chicchi di melagrana. Quando il sugo è cotto, aggiungete il riso cotto al dente e ultimate la cottura mantecando. Guarnite con altri pinoli e chicchi di melagrana crudi.



Note: non so darvi le dosi perché sono andato ad occhio.
Mi sembra una ricetta facile da fare ad occhio a seconda dei gusti del momento, mettendo più o meno pinoli, più o meno chicchi di melagrana, ecc.; mi piace molto il contrasto tra il gusto asprigno della melagrana e quello dolciastro della cipolla (che, in cottura, tenderà a caramellarsi) che ben si armonizzano in questa preparazione anche con l'aggiunta dei pinoli.
La melagrana è del mio orto (per questo l'etichetta).

martedì 24 novembre 2009

Un altro (graditissimo) premio


Ecco arrivare, a distanza di pochissimo tempo dal precedente, un altro (graditissimo) premio.
ad attribuirmelo è ancora Giulia che ringrazio sentitamente.
Riporto anch'io la traduzione (a modo mio) di questo premio "Amigo de Internet":
Esseri invisibili, ma che danno amore, che ci offrono compagnia, che ci prestano attenzione, che ci parlano da dentro il loro proprio cuore... Ti ringrazio, per ché mi sai sopportare, perché ci sei alla mia finestra e mi rallegri un giorno di più!!!

inoltre, come da tradizione, passo questo premio ad altri blog e, in particolare, a:


domenica 22 novembre 2009

Foglie di salvia fritte


Ingredienti:
  • foglie di salvia
  • farina 00 di grano tenero
  • farina di ceci
  • birra
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate e asciugate le foglie di salvia. Preparate una pastella non troppo liquida utilizzando uguale quantità di farina di grano tenero e di farina di ceci che miscelerete con la birra; aggiustate di sale e amalgamate bene eliminando tutti i grumi, deve risultare una pastella liscia e fluida; lasciate riposare la pastella affinché le farine si idratino (soprattutto quella di ceci). In una padella portate in temperatura l'olio, passate le foglie di salvia nella pastella e friggetele nell'olio bollente.
Una volta cotte, ponete le foglie di salvia su una carta assorbente e servite.

Note: la salvia fritta è una preparazione semplicissima e sfiziosa che può essere utilizzata come antipasto o per accompagnare un aperitivo.
In questo periodo la salvia del mio giardino ha foglie molto grandi che ben si prestano a questa preparazione.

venerdì 20 novembre 2009

Merenda di un pomeriggio di studio


In un grigio pomeriggio autunnale nel quale ero in casa a studiare (tanto per cambiare!) ho pensato di prepararmi questa merenda semplicissima.
La merenda è composta semplicemente da una fetta di pane (cotto a legna) spalmata (abbondantemente) con marmellata di fichi fioroni.
Il tutto accompagnato da una tazza di tè caldo (in questo caso era un Lapsang Souchong.) Questa, come dice Wikipedia, è una varietà di tè rosso cinese. Conosciuto anche come Zheng Shan Xiao Zhong viene prodotto esclusivamente sul monte Wuyi, nella contea di Tong Mu Guang, al nord della regione del Fujian.
È un tè di foglie piccole, usate intere per l'infusione. Il colore ambra scura viene ottenuto prima per ossidazione, quindi per affumicatura delle foglie effettuata con fuoco di pino o cedro.
Il contenuto in teina è relativamente basso.
Dicono che l'abbinamento migliore è con il pesce ma i pesciolini io preferisco lasciarli liberi nel mare (o nel fiume, dove preferiscono loro) e mi piace bere questo tè per accompagnare cibi dolci.
In realtà non bevo mai il caffè e anche il tè, in quanto bevanda eccitante, lo bevo molto di rado.

mercoledì 18 novembre 2009

Zuppa di funghi e patate


Ingredienti:
  • 100 gr. di funghi champignons
  • 3 gr. di funghi porcini secchi
  • 25 gr. di cipolla
  • 100 gr. di patate
  • olio evo
  • prezzemolo
  • 10 gr. di amido di mais
  • 2 cucchiai di miso
  • acqua
Tempo di preparazione: 50 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettete a bagno i funghi secchi in acqua tiepida per 10 minuti; pulite gli champignons e affettateli. Tritate la cipolla e il prezzemolo. Fate imbiondire la cipolla in una tegame con olio evo e unite i funghi (sia gli champignons a fette che i porcini secchi a pezzetti rinvenuti in acqua) e le patate precedentemente pelate, lavate e tagliate a dadini.
A questo punto unite l'acqua nella quale avete messo a bagno i funghi secchi e altra acqua q.b.; fate bollire per 30 minuti.
Quando la zuppa è quasi pronta, unite l'amido di mais precedentemente sciolto in un po' d'acqua (affinché non faccia grumi), amalgamate e ultimate la cottura.
Togliete dal fuoco, aggiungete il miso e servite.

Note: le dosi sono per due persone.
In questa ricetta non è previsto il sale; al su posto viene utilizzato il miso.
Se, anche con il miso, la zuppa vi sembra poco salata, potete aumentare la dose di miso o mettere un po' di sale.
Come dicevo nella ricetta della zupppa di miso il miso va aggiunto alla fine e non va cotto perché non perda tutti i suoi importanti elementi nutritivi (soprattutto enzimi, che sono termolabili).

lunedì 16 novembre 2009

Spaghetti con ragù di zucchine


Ingredienti:
  • zucchine
  • soia granulare
  • cipolla
  • aglio
  • vino bianco
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate e cimate le zucchine e tagliatele sottilissime (possibilmente a filini). Mettete in un tegame l'aglio sbucciato e tagliato a metà (uno spicchio sarà sufficiente) e la cipolla a pezzetti con l'olio evo. Prima che imbiondiscano, aggiungete la soia granulare; aggiungete anche il vino bianco per far reidratare la soia e lasciatelo sfumare.
Aggiungete ora le zucchine, aggiustate di sale, completate la cottura e fate ritirare a vostro piacimento.
Condite con questo ragù gli spaghetti cotti al dente in abbondante acqua salata.

Note: anche in questo caso, per le dosi sono andato a occhio. Questa è una variante dei gemellini al ragù di soia.
Per fare le zucchine a filini ho usato una grattugia multiuso, mi piaceva che venissero abbastanza lunghi da confondersi con gli spaghetti.

sabato 14 novembre 2009

Cornetti salati



Ingredienti (per la pasta):
  • 200 gr. di farina 00
  • 100 ml. di latte di soia (non aromatizzato)
  • 20 gr. di olio evo
  • 10 gr. di lievito in polvere (meno di una bustina)
  • sale
  • semi di papavero (opzionali)
  • semi di sesamo tostati (opzionali)

Ingredienti (per il ripieno):
  • 1 zucchina
  • 2 patate piccole
  • 1 cipollino
  • 1 spicchio d'aglio
  • peperoncino
  • sale
  • olio evo
Tempo di preparazione: 50 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: Cominciamo con la preparazione del ripieno. Lavate e bollite le patate, quando sono cotte, sbucciatele e tagliatele a dadini; lavate, cimate e tagliate a dadini la zucchina. Pulite il cipollino e affettatelo finemente.
In una padella fate scaldate un po' d'olio evo con uno spicchio d'aglio pelato e tagliato a metà e il peperoncino a pezzetti. A questo punto aggiungete il cipollino, fatelo appassire e unite la zucchina e le patate. aggiustate di sale e ultimate la cottura. Mettete da parte.
Passiamo alla preparazione della pasta.
Mescolate tutti gli ingredienti (esclusi i semi) per formare un impasto sodo e liscio. stendete l'impasto con il mattarello in modo da ottenere una sfoglia tonda. Tagliate la sfoglia a spicchi e guarnite con il ripieno che posizionerete nella parte più larga del triangolo. Arrotolate i triangoli per formare i cornetti e rigirate le punte per dargli la forma classica; fate attenzione che il ripieno non esca dai bordi. Spennellate i cornetti con latte di soia. Guarnitene alcuni con i semi di sesamo tostati e altri con i semi di papavero e mandate in forno preriscaldato a 220° per circa 25 minuti.

Note: con queste dosi ho fatto 12 cornetti.
Sono buoni tiepidi o anche freddi, fate comunque attenzione: appena sfornati sono molto caldi all'interno.
La guarnizione con i semini è facoltativa ma, oltre ad avere un bell'effetto scenografico, ci stano davvero bene.
Possono essere utilizzati come antipasto o per accompagnare un aperitivo. In una cena in piedi possono anche costituire una pietanza.
Ugualmente, possono anche costituire un secondo piatto.
Ho indicato il ripieno che ho utilizzato io in questo caso; la vostra fantasia saprà consigliarvi altri ripieni adatti.
La prossima volta voglio provare a farli utilizzando come ripieno il formaggio vegan di Concita tagliato a dadini.
Se provate a farli, ditemi con cosa li avete farciti.

Ecco i cornetti durante la preparazione, sono in forno a cuocere.


giovedì 12 novembre 2009

Insalata patate, pomodori e...


Ingredienti:
  • patate
  • pomodori
  • insalata lollo
  • cipollini
  • capperi sottaceto
  • semi di sesamo tostati
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate le patate e fatele bollire; una volta cotte pelatele e fatele a dadini; lavate i pomodori e tagliateli a dadini; lavate e centrifugate (per togliere l'acqua) l'insalata lollo e affettatela sottile sottile; pulite e affettate i cipollini; scolate i capperi per eliminare l'aceto in eccesso.
Unite tutti gli ingredienti e condite con olio evo e sale; guarnite con i semi di sesamo tostati.

Note: le patate le ho cotte nella pentola a pressione.
Ho messo molte etichette perché un'insalata così ricca si presta a molti usi.
Per me è stata la cena di alcune sere fa; accompagnata da un po' di pane e seguita da frutta fresca (i miei cachi).

martedì 10 novembre 2009

La bistecca inquina più di un SUV

Con questo titolo molti siti e molti blog hanno commentato l'articolo di Marc Bittman apparso sul "The New York Times" e tradotto in italiano da Anna Bissanti.
L'articolo in italiano si può leggere sul sito di "Repubblica".
L'aumento del consumo di carne nel mondo (nel 1961 il fabbisogno complessivo di carne nel mondo era di 71 milioni di tonnellate; nel 2007 si stima che sia arrivato a 284 milioni di tonnellate), gli attuali sistemi di allevamento , l'inefficienza degli allevamenti per la produzione di calorie rispetto ai cereali (per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali) e l'inquinamento prodotto dagli allevamenti (uno studio dello scorso anno dell'Istituto nazionale di scienze dell'allevamento in Giappone ha stimato che ogni taglio di carne di manzo da un chilogrammo è responsabile dell'equivalente in termini di diossido di carbonio alle emissioni di una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l'energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt) fanno concludere l'articolo dicendo: "se gli attuali trend continueranno, la carne diventerà una minaccia più che un'abitudine".

domenica 8 novembre 2009

Colazione n.3


Ecco un'altra colazione.
Questa volta, insieme alla mia immancabile tazza d'orzo, ho mangiato una banana e alcuni pancakes irrorati di sciroppo d'acero (che ho comprato in Canada nel corso del mio ultimo viaggio).

Appendice: il gioco della domenica.

Con questa "ricetta non ricetta" vorrei lanciare una "caccia al tesoro".

Il gioco consiste nel trovare il maggior numero di ricette che mi hanno rubato dal blog.

Potete indicare anche quelle che hanno rubato a voi.

Nei vari blog si è parlato molto delle copiature, a me non era mai capitato (o non me ne ero accorto); se qualcuno prende spunto dalle mie ricette mi fa piacere. Anche io prendo idee e ricette dagli altri blog, dai libri di cucina, dalle riviste ma cerco sempre di citare gli autori, di mettere i link e, comunque, le ricette che pubblico le ho fatte io (in alcune sono stato aiutato da un'amica) e le foto sono mie, dei miei piatti.

Invece questa volta, qualcuno mi ha segnalato una ricetta molto simile ad una mia, sono andato a verificare e ho scoperto cose molto interessanti.

Avevo preparato anche i link ad un sito in particolare e alle ricette che avevano delle "somiglianze" con le mie (sembravano gemelli omozigoti) ma poi, ho lasciato un commento su una di queste ricette e un responsabile del sito mi ha gentilmente e tempestivamente risposto proponendomi di rimediare.

Sospendo quindi il giudizio e resto in attesa degli sviluppi futuri.

Mi farebbe però piacere sapere cosa ne pensate voi.

venerdì 6 novembre 2009

Pancakes


Ingredienti:
  • 350 ml. di latte di soia
  • 200 gr. di farina 00
  • 20 gr. di olio di soia
  • 15 gr. di zucchero di canna
  • 6 gr. di lievito vanigliato per dolci
  • 1 pizzico di sale
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: unite tutti gli ingredienti e amalgamateli aiutandovi con un mixer.
Ungete leggermente una padella antiaderente e, quando è ben calda, versate un po' del composto con un mestolo.
appena vedete affiorare le bolle in superficie e la parte inferiore è cotta, girate il pancake e terminate la cottura anche dall'altro lato.
Proseguite così anche con gli altri pancakes impilandoli via via che sono pronti su un piatto affinché si mantengano caldi.
Serviteli subito.

Note: le dosi sono per quattro persone.
Secondo me, il modo migliore di mangiarli è irrorandoli con sciroppo d'acero; io, tra le quattro gradazioni che ho trovato in Canada, preferisco quello dark, il più scuro, il più saporito, con un gusto tendente al caramello.
Una valida alternativa è spalmarli di marmellata.
Con la dose di zucchero indicata non vengono molto dolci; a me piacciono così anche perché li mangio assieme allo sciroppo d'acero; se li preferite comunque più dolci, aumentate la dose di zucchero.
I buchini che si formano in cottura hanno lo scopo di incamerare ancora più sciroppo.

mercoledì 4 novembre 2009

Lunchbox #1


Una bella giornata di sole, il rientro pomeridiano al lavoro e nessuna voglia di andare a mangiare nel posto dove vado di solito.
Allora mi sono detto: perché non approfitto di queste ultime belle giornate e non mi preparo un lunchbox (alias: schiscetta, gamella, bento, ecc.) da mangiare all'aperto?
Detto fatto, ecco il mio semplicissimo lunchbox #1: contiene solo cous cous con verdure.
Rispetto alla ricetta del cous cous che avevo postato, ho cambiato alcune verdure; qui non ci sono i piselli e il sedano ma ci sono i peperoni. La preparazione è la stessa.
Per il resto, un bel grappolo d'uva e un po' di mandorle pelate.
Il tutto accompagnato dal panorama della fortezza Firmafede.
Sullo sfondo si può notare anche la fortezza di Sarzanello.
Tra l'altro, mentre ero lì, c'era un via vai di truppe napoleoniche venute a Sarzana per il Sarzana Napoleon Festival 2009.
Qui sotto, un'altra veduta delle fortezze.

lunedì 2 novembre 2009

I sapori di una volta - castagne bollite


Ingredienti:
  • castagne
  • alloro
  • finocchio selvatico
  • sale
Tempo di preparazione: 1 ora

Difficoltà: *

Preparazione: mettete in una pentola le castagne con una presa di sale, qualche foglia di alloro e un po' di semi di finocchio selvatico.
Portate a bollore e lasciate cuocere per almeno 40 minuti.

Note: se le castagne sono molto grandi andranno cotte anche un'ora.
Queste sono state bollite con la buccia e qui da noi si chiamano "baletti" ("ballotte "nella vicina Toscana), se invece si fanno cuocere sbucciate, abbiamo le "mondine" (da noi, in dialetto, si chiamano "borgoi"). Ogni regione utilizza nomi diversi per le castagne a seconda di come sono cotte (arrostite, bollite, ecc.); alcuni di questi nomi sono simili (come nell'esempio che ho appena fato).
Mi piacerebbe sapere come si chiamano dove vivete voi.
Le castagne che ho utilizzato sono nostrali e mi sono state regalate da un'amica come dicevo nella ricetta delle caldarroste.
L'alloro e il finocchio selvatico vengono dal mio orto.
Questo piatto mi ricorda i sapori di una volta, quando era tradizione preparare le castagne bollite per la sera da mangiare dopo cena e conservarne alcune sbucciate per la colazione o la merenda del mattino dopo.



Alcune considerazioni sulle fotografie e sulla giornata odierna.
Chi mi conosce e chi segue sul blog saprà della mia passione per la fotografia (i risultati, però, li lascio giudicare a voi); anche le fotografie che ho messo in questo post sono state "studiate": l'ambientazione, la luce, gli elementi compositivi.
Non è però solo per fini estetici che ho messo un libro nelle fotografie.
Questo libro, il libro Cuore di Edmondo de Amicis, è un'edizione del 1923 che apparteneva (assieme a molti altri libri) ad un mio zio di multiformi saperi e di cultura eclettica che è venuto a mancare.
Pur avendo vissuto una vita assai travagliata (è stato anche recluso in un campo di concentramento nazista) fino all'ultimo ha voluto ampliare i suoi orizzonti ed imparare cose nuove.
Questa diventa quindi un'occasione per ricordare lui e tutti i nostri cari che sono defunti. Un modo per ricordare l'affetto che ci ha legato e che continua, seppur per vie diverse, a legarci a loro.
Non sono più "da noi" ma sono sempre "con noi".
Mi auguro quindi che il giorno della commemorazione dei defunti sia un giorno per pensare a loro in maniera ancora più intensa e per sentirli ancora più vicini a noi.
In questa giornata, se possiamo, proviamo anche a rivolgere un pensiero, a recitare una preghiera per quei defunti, tanti nel mondo attuale, che non hanno mai avuto una persona che li pensi e tanto meno una preghiera e che anche in vita non hanno mai incontrato una mano e un cuore che abbia cercato di salvarli.

sabato 31 ottobre 2009

Risotto con la zucca - aspettando Halloween


Ingredienti:
  • 700 gr. di zucca (pulita, senza buccia e semi)
  • 480 gr. di riso
  • 1 l. di brodo vegetale (oppure 1 l. di acqua e dado vegetale)
  • sale (se non è già nel dado)
  • olio evo
  • alloro
  • pepe
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite la zucca privandola della buccia e dei semi e tagliatela a dadini. Mettetela a cuocere in un tegame con poco olio, aggiungete il pepe e poca a cqua e lasciatela cuocere per circa 10 minuti. Nel frattempo tostate il riso (senza olio) per circa 2 minuti, aggiungete la zucca e il brodo vegetale (oppure l'acqua e il dado vegetale), aggiustate di sale (se necessario) e lasciate cuocere (io ho utilizzato la pentola a pressione e ho cotto il riso per 5 minuti).
Servite macinando sul risotto un altro po' di pepe al momento.

Note: le dosi sono per sei persone.
Il tempo di preparazione indicato è il tempo complessivo considerando la cottura in pentola a pressione, se usate il metodo di cottura tradizionale i tempi saranno più lunghi.
Per questa preparazione ho utilizzato la zucca mantovana, è quella che preferisco.
Il riso l'ho tostato senza mettere olio, secondo me viene meglio.
Questo risotto l'ho portato ad una cena con amici ed ha riscosso un notevole successo.



Con questa ricetta a base di zucca approfitto per parlare della festa di Halloween.
Questa festa, che si celebra proprio oggi, è il corrispondente della vigilia della festa cattolica di Ognissanti.
Halloween nasce come festa popolare di origine pre-cristiana diffusa in Europa dai Celti. Le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all'inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.
Come la festeggiamo ai giorni nostri è una festa tipicamente statunitense e canadese, che è stata reimportata anche da noi.
Come tutte le feste, il fine commerciale non è secondario, basti pensare a quanto spende la gente per questa festa con maschere, addobbi, ecc.; purtroppo, al giorno d'oggi nessuna ricorrenza o festività sfugge alle regole del mercato (basti pensare a cosa è diventato il Natale in termini commerciali).
A questa festa io preferisco la ricorrenza di Ognissanti e, il giorno dopo, la commemorazione dei defunti.
Le sento due ricorrenze più vicine alle nostre radici e alle nostre tradizioni.
Comunque, a tutti quelli che oggi e soprattutto stasera/notte andranno a divertirsi dico: BUON DIVERTIMENTO!



giovedì 29 ottobre 2009

Patate al forno


Ingredienti:
  • patate
  • sale
  • pepe
  • olio evo
  • aglio
  • rosmarino
  • salvia
Tempo di preparazione: 50 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pelate le patate, lavatele e tagliatele a tocchetti; mettetele a riposare per una decina di minuti in acqua fredda affinché perdano l'amido. Nel frattempo riscaldate il forno a 180°.
Scolate e asciugate le patate, conditele con olio e sale e mettetele in una pirofila dove avrete già messo altro olio e gli spicchi d'aglio sbucciati e tagliati a metà.
Guarnite con il pepe, la salvia e il rosmarino e mandate in forno per circa mezz'ora e comunque fino a quando saranno cotte e saranno diventate belle croccanti fuori e morbide dentro.

Note: dosi libere, in base alla fame e alle persone che le mangeranno. Le foglie di salvia che, nella cottura, saranno diventate croccanti sono anche molto buone da mangiare perciò... non lesinatele.

martedì 27 ottobre 2009

Torta al cioccolato


Ingredienti:
  • 125 gr. di farina 00
  • 125 gr. di zucchero
  • 125 ml. di latte di soia
  • 25 gr. di cacao amaro
  • 8 gr. di lievito (circa 1/2 bustina)
  • 1 bicchierino di rum
  • 1 cucchiaio di olio di riso
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: amalgamate tutti gli ingredienti e mandate in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti.

Note: con queste dosi ho usato una teglia rettangolare di 24 x 16 centimetri.
Semplice e veloce da fare, è ottima a fine pasto, a colazione e per merenda.
Anche questa ricetta è copiata, con poche modifiche, ma non ricordo dove l'ho presa.


lunedì 26 ottobre 2009

Elogio della castagna - caldarroste


Ingredienti:
  • castagne
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: praticate un taglio su un lato delle castagne per tutta la loro larghezza, disponetele sulla leccarda e mettetele nella parte alta del forno acceso alla massima temperatura con la funzione grill. Appena sono cotte, toglietele dal forno e servite in tavola.


Note: le castagne devono cuocere velocemente in modo che non si asciughino troppo. Più vicine al grill le mettete meglio vengono.
Cucinate in questo modo sono buone in ogni momento; a fine pasto, come spuntino fuori orario, ecc.
Il metodo tradizionale di cucinarle è quello sul fuoco con l'apposita padella forata. Se anche non si dispone del fuoco di legna si può fare anche sulla fiamma della cucina a gas.
Io ho una vecchia padella da caldarroste realizzata (come si faceva un tempo) praticando dei fori in una padella di ferro; ha tantissimi anni e ci sono affezionato però la uso solo quando faccio le caldarroste nel camino.
In casa uso il metodo che vi ho indicato perché, secondo me, vengono meglio e si sporca di meno.
Queste castagne me le ha regalate un'amica che le ha raccolte dalle nostre parti; è stato un baratto involontario ma graditissimo, le avevo portato i cachi delle mie piante (so che gli piacciono moltissimo) e lei mi ha fatto questo bel regalo!


Ho intitolato questo post: elogio della castagna perché mi piacciono molto le castagne e perché sono un frutto molto versatile che si presta ad essere utilizzato in tanti modi: così arrostite, bollite, crude, secche; con la farina si preparano tante pietanze (il castagnaccio e molte altre); la marmellata di castagne è particolarmente buona per non parlare poi dei marron glacé!
Ancora, è l'ingrediente di innumerevoli dolci (vi dice niente il nome mont blanc?).
Infine, è stato per molto tempo il cibo principale nelle nostre campagne durante i lunghi inverni.
Facile da seccare e da ridurre in farina, si conservavano bene e rappresentavano un cibo energetico ed economico per le popolazioni del nostro entroterra e dell'appennino.

domenica 25 ottobre 2009

Un altro riconoscimento


A brevissima distanza dal secondo, ecco arrivato un altro riconoscimento.
questo mi è stato attribuito da Giulia.
Mentre io stavo lavorando al post del premio "Honest Scrap" e avevo inserito proprio il suo blog tra quelli a cui trasmettevo il premio, ecco arrivare la notizia che lei mi aveva assegnato questo bel riconoscimento.
anche in questo caso le regole sono semplicissime: una volta accettato il premio, oltre ad indicare da chi lo si è ricevuto (fatto), è necessario girarlo ad altri 10 blogger.
Ed ecco la lista:
  1. galline 2nd life
  2. Cardamomo&co.
  3. doce doce
  4. Chocorango
  5. Bimbylandia
  6. LittLe ConfectionerY
  7. Dulcis in Furno
  8. Sharing and Caring - Cake Decorating and Sugar Art Tutorials
  9. BlogGoloso
  10. Kakawa... pensieri di cioccolato


venerdì 23 ottobre 2009

Conferme e scoperte



Conferme e scoperte, ovvero: il raduno della sezione ligure di Veganblog.


Questa la storia.
Domenica scorsa (il 18 ottobre) mi sono incontrato a cena con alcune cuoche (e accompagnatori) che, come me, pubblicano ricette su Veganblog.
Ci siamo visti al Bliss, un ristorante vegetariano di Genova.
Alla cena eravamo in sette, e siamo stati benissimo.
Nelle foto di questo reportage potete vedere i piatti che abbiamo mangiato.
Sono tutti vegetariani, molti vegani e per alcuni è prevista la variante vegana.
Nella foto iniziale: "Lumacone" (paté di lenticchie al forno accompagnato con soffice purè vegano e salsa di champignon).
Continuiamo con gli antipasti con la "Frittatina vegana" (delizioso triangolo di frittata di farina di ceci accompagnato con stufato di verdure).


Come primi abbiamo assaggiato "Pantera rosa" (gnocchi di patate e barbabietola rossa con besciamella vegan aromatizzata all'anice, prugne secche e scamorza).


Come secondo, "Apollo" (piatto di pollo vegetariano con salsa curry servito con patatine fritte e pisellini all'indiana);


"Seitambur" (scaloppine di seitan con funghi all'aceto balsamico accompagnato con crema di topinambur)


e, ancora: "Felafel alla greca" (croccanti polpettine di ceci servite in un letto di insalata, pomodori, peperoni, cetrioli, olive nere, cipolla rossa, feta, salsa hummus e salsa tzatziki).


Alla fine gli ottimi dolci, il tutto accompagnato da acqua, birra analcolica e CHI (bevanda analcolica fermentata).
Sul sito del ristorante potete vedere il menù completo, i prezzi e sapere quali piatti sono vegani e quali vegani a richiesta.

Ma veniamo al titolo.
Perché ho scritto: conferme e scoperte?
Perché, con questa cena, ho avuto delle conferme e ho fatto delle scoperte.

Quali?

Queste.

Conferme:
  1. le cuoche di Veganblog (e i loro accompagnatori) hanno una marcia in più;
  2. oltre ad avere una marcia in più, sono anche delle belle ragazze/donne;
  3. mi sono trovato subito a mio agio anche con coloro che non avevo mai visto e con cui non mi ero mai scambiato neanche una mail;
  4. abbiamo passato una bellissima serata, nella comprensione reciproca anche quando potevamo avere punti di vista differenti;
  5. chiacchierando (di tutto) la serata è volata via in un batter d'occhio (e l'indomani mattina dovevamo andare tutti a lavorare);
  6. sarebbe bello organizzare altri incontri come questo;
  7. quanto è difficile trovare parcheggio in centro a Genova!

Scoperte:
  1. un buon ristorante vegetariano a Genova;
  2. un'altra cosa che non sapevo e che ho scoperto quella sera ma che resterà un segreto tra i partecipanti alla cena (almeno per quanto dipende da me).

E con questo è tutto.

mercoledì 21 ottobre 2009

Melanzane grigliate


Ingredienti:
  • melanzane
  • sale
  • olio evo
  • aglio
  • timo (facoltativo)
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate, sbucciate e tagliate a fette le melanzane, ponetele sulla griglia girandole affinché risultino cotte da entrambi i lati.
Ponetele in un piatto di portata e conditele con sale e olio evo nel quale avrete messo in precedenza a marinare uno spicchio d'aglio.
alla fine, se volete, aggiungete sulle melanzane una spolverata di timo.

Note: è usanza mettere le melanzane, una volta affettate, in acqua saltata per circa un'ora (o anche di più) affinché perdano l'amaro; io lo faccio molto di rado poiché, spesso, non ve n'è bisogno in quanto le melanzane non sono punto amare.
Voi regolatevi come meglio credete, secondo il vostro gusto e la qualità delle melanzane.
Quando affettate le melanzane, prestate attenzione che le fette non siano troppo sottili poiché, in fase di grigliatura, diminuendo ulteriormente lo spessore, rischierebbero di bruciarsi e di asciugarsi troppo.
Se non volete fare la marinatura dell'aglio, potete "strusciarlo" nel piatto dove disporrete le melanzane.
In ogni caso, il sapore dell'aglio dev'essere appena accennato e non deve assolutamente prevalere.
Sono molte le verdure che si prestano ad essere grigliate. La procedura è sostanzialmente la stessa. A vostro piacimento potrete preparare un piatto di verdure grigliate miste che potranno diventare non solo un contorno ma anche un gustoso secondo piatto o uno sfizioso fuori pasto.
Le verdure grigliate (insieme ad altro) sono anche molto comode per preparare appetitosi lunchbox.

lunedì 19 ottobre 2009

Fagiolini con pomodoro e arame


Ingredienti:
  • fagiolini
  • pomodori pelati
  • alghe arame
  • cipolla
  • sale
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio evo
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettete a bagno in abbondante acqua le alghe arame; dovranno restare a bagno un'oretta e perdere il colore nero; al termine sciacquatele. lavate e spuntate i fagiolini; in un tegame fate il solito soffritto in poco olio evo con uno spicchio d'aglio tagliato a metà e la cipolla, sbucciata e affettata finemente . Unite i pomodori pelati che romperete grossolanamente con una forchetta, i fagiolini e le alghe arame.
Terminate la cottura e servite.

venerdì 16 ottobre 2009

Insalata mista con formaggio vegan


Ingredienti:
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate e tagliate a listarelle l'insalata; lavate, sbucciate e tagliate a dadini il pomodoro; tagliate a dadini il formaggio vegan. Condite con olio evo e sale e guarnite con una spolverata di semi di sesamo tostati.

Note: questo è un accompagnamento semplicissimo per il formaggio vegan. Semplice ma gustoso.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta il formaggio dall'antipasto al dolce.


mercoledì 14 ottobre 2009

Zuppa di miso


Ingredienti:
  • 1 carota
  • 1 cipolla piccola
  • 3 o 4 cubetti di verdure miste a foglia verde surgelate (oppure fresche)
  • olio evo
  • acqua q.b.
  • 3 cucchiai di miso (shiro miso)
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: preparate il soffritto facendo rosolare la cipolla affettata nell'olio.
Appena inizia ad appassire aggiungete l'acqua e portate ad ebollizione.
Lavate, pelate, tagliate a rondelle la carota e aggiungetela alla zuppa. Aggiungete anche le verdure a foglia verde surgelate (o, se sono fresche, precedentemente lavate e tagliate) e completate la cottura.
Una volta terminata la cottura, aggiungete il miso appena prima di servire nei piatti.

Note: le dosi sono per due persone.
Il risultato finale deve essere abbastanza brodoso, una sorta di consommé.
Il miso va aggiunto alla fine e non va cotto perché non perda tutti i suoi importanti elementi nutritivi (soprattutto enzimi, che sono termolabili); se preparate la zuppa per più giorni, potete aggiungere il miso di volta in volta solo nella porzione che consumate.
Io avevo in casa le verdure miste surgelate già pronte in cubetti ed ho utilizzato quelle, se lo fate con le verdure fresche viene anche meglio.
Come verdure a foglia verde si possono utilizzare bietole, coste, cavolo, foglie di sedano, spinaci, ecc.
Siccome il miso è già salato (si usa anche per insaporire le pietanze) non è necessario utilizzare il sale.
Per la quantità di miso necessaria, siccome ogni miso è più o meno saporito, fate delle prove iniziando con poco e aggiungetene fino a quando la sapidità non vi soddisfa.

lunedì 12 ottobre 2009

Cous cous


Ingredienti:
  • 250 gr. di cous cous
  • 350 ml. d'acqua
  • sale
  • olio evo
  • cipolla (facoltativa)
  • 2 carote
  • 2 coste di sedano
  • 150 gr. di piselli
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate, pelate le carote e tagliatele a tocchetti, lavate, pulite e tagliate a tocchetti anche il sedano; in un tegame fate andare la cipolla (poca) affettata finemente con un po' d'olio evo. Aggiungete tutte le verdure, salate e lasciatele a fuoco lento fino a quando saranno cotte.
Nel frattempo mettete a bollire l'acqua leggermente salata e versatela sul cous cous, lasciate riposare 6-8 minuti, il tempo necessario affinché questo si idrati, unite una cucchiaiata d'olio evo e rigirate per separare i granelli di semola, impiattate e coprite con le verdure cotte.



Note: le dosi sono per tre persone.
Il cous cous può essere accompagnato con molte altre verdure. Regolatevi sulla base dei vostri gusti, della stagione e della disponibilità della vostra dispensa.
I piselli che ho utilizzato, vista la stagione, erano surgelati.
La cipolla può anche essere evitata; a volte la uso, altre no e il risultato mi piace in entrambi i casi.
Per la preparazione del cous cous potete seguire le istruzioni che ho riportato sopra oppure quelle indicate nella confezione. Tenete però presente che nella confezione di cous cous che ho utilizzato io era indicata una quantità di acqua pari a quella di cous cous; secondo me è poca e la semola resta asciutta e poco cotta; utilizzando più acqua il risultato è stato ottimo.


sabato 10 ottobre 2009

Colazione n.2


Dopo la colazione col sorriso ecco un'altra delle mie colazioni.
Questa è molto più semplice e veloce.
Dovevo fare presto e mettermi a studiare e quindi ho cominciato la giornata con una tazza d'orzo (molto lungo), 8 biscotti integrali e frutta fresca.