martedì 28 aprile 2009

Caponata


Un'altra ricetta ispirata ad un libro: la caponata.
Il libro a cui si ispira è "La gita a Tindari" di Andrea Camilleri pubblicata da Sellerio nel 2000 nella collana "La memoria" (io ce l'ho in una edizione diversa, quella nella foto).
Il romanzo è uno della serie che ha come protagonista il commissario Montalbano ed è stato ripreso anche dalla RAI con la fortunata serie omonima.
A pag.219, si parla della caponatina:
"Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida. Canticchiandole, raprì la porta-finestra doppo avere addrumato la luce della verandina. Sì, la notte era frisca, ma avrebbe consentito la mangiata all’aperto. Conzò il tavolinetto, portò fora il piatto, il vino, il pane e s'assittò."
Riporto anche la scena finale della fiction del commissario Montalbano tratta dal libro citato.



Ingredienti:
  • 2 melanzane violette tonde
  • 4 coste di sedano
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone giallo
  • 6 cucchiai di aceto di vino bianco
  • 3 cucchiaini di zucchero
  • 1 tazzina di capperi sotto sale
  • 2 tazzine di olive
  • 1 cipolla di Tropea
  • salsa di pomodoro
  • 1 spicchio d'aglio
  • pinoli
  • olio evo
  • sale
  • pepe
Tempo di preparazione: 2 ore

Difficoltà: *

Preparazione: Lavate, sbucciate e tagliate a fette abbastanza alte le melanzane. Mettetele in acqua saltata per circa un'ora (o anche di più) affinché perdano l'amaro; scolatele, fatele a dadini e friggetele in abbondante olio evo molto caldo (io le ho fritte poco).
In un tegame capace mettete ad imbiondire la cipolla di Tropea, pulita e tagliata a pezzetti con lo spicchio d'aglio, pulito e tagliato a metà (che toglierete prima della fine della cottura).
Aggiungete il sedano, pulito, lavato e tagliato a tocchetti e a cui avrete tolto le parti dure e filamentose; lasciate cuocere per alcuni minuti.
Unite ora i peperoni, lavati, privati dei semi e della parte bianca interna e tagliati anch'essi a tocchetti. Lasciate cuocere ancora un po' e unite i capperi sotto sale, lavati e tritati grossolanamente, le melanzane fritte in precedenza e la salsa d pomodoro (quanto basta a legare insieme gli altri ingredienti con un sugo abbastanza denso).
Aggiungete una generosa macinata di pepe e aggiustate di sale (fate attenzione che ci sono già i capperi salati).
Fate intanto sciogliere lo zucchero nell'aceto e versatelo nel tegame; lasciate evaporare.
Continuando la cottura, aggiungete le olive e i pinoli. amalgamate bene, completate la cottura e lasciate raffreddare.

Note: le dosi sono per quattro persone (se poi arriva il commissario Montalbano ve la mangia tutta da solo!).
Esistono infinite varianti della caponata e altrettante della caponatina (che, a volte, è considerata la stessa pietanza e, altre volte, una cosa diversa); con o senza i peperoni, senza i pinoli, con le mandorle tostate e tritate, senza l'agrodolce, ecc.; questa è la mia versione che nasce confrontando varie ricette che ho trovato e facendo la sintesi che più mi ispirava. Visto il risultato, posso ritenermi più che soddisfatto.
Se ho fatto qualche errore siate indulgenti: non sono siciliano! Comunque segnalatemelo, così cercherò di rimediare per la prossima volta.
Per friggere ho utilizzato olio evo ma non me la sono sentita di utilizzare il mio olio, ligure, dolcissimo ma, soprattutto, fatto con tantissima fatica; ho comunque utilizzato un ottimo olio evo, rustico, spremuto a freddo.
Le olive, invece, sono delle mie; ho utilizzato quelle messe in salamoia la stagione appena trascorsa (2008-2009), sono già pronte e saporitissime; essendo olive da olio, sono meno carnose delle altre ma sono comunque molto gustose.
Anche la salsa di pomodoro è di produzione familiare; è quella che uso in tutte le mie ricette.
Io preferisco sbucciare le melanzane: mi piacciono di più così. Se a voi non piace, potete anche lasciarle con la buccia (in tutte le ricette che ho visto le melanzane erano con la buccia).
La caponata va mangiata fredda, se ne fate tanta potete conservarla anche in frigorifero o congelarla. Difficilmente però ne avanzerà, forse proprio per il fatto che si mangia fredda, si è tentati di fare il bis e poi... di prenderne ancora!
Può essere mangiata in molte occasioni; come antipasto, da sola, come contorno o, ancora, come secondo piatto; dipende dai gusti e dalle occasioni.
Nel libro è ben spiegato come accompagnarla: con un buon bicchiere di vino e del pane fresco.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta: ricette viste, lette e mangiate.

lunedì 27 aprile 2009

Zuppa di margherite


Ingredienti:
  • 100 gr. di margheritine (solo il fiore)
  • 1 porro
  • 1 patata
  • 1 cucchiaino di dado vegetale
  • olio evo
  • pepe
  • sale (se non è già nel dado vegetale)
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate le margherite e tritatele (lasciatene da parte alcune intere per guarnire).
mettete a bollire dell'acqua (circa mezzo litro, o comunque quanta ne occorre per la zuppa) con il dado (io uso sempre il dado vegetale fatto con il Bimby, siccome contiene molto sale io non ne aggiungo, se utilizzate un dado vegetale senza sale, aggiungetelo, idem se fate direttamente il brodo vegetale con le verdure fresche).
Fate bollire le margherite per circa 10 minuti.
Tritate il porro e passatelo in padella con poco olio, bollite la patata, sbucciatela e schiacciatela con una forchetta.
A questo punto unite al brodo con le margherite il porro passato nell'olio e la patata schiacciata; amalgamate e fate cuocere il tutto per altri 10 minuti.
Servite nelle scodelle aggiungendo le margherite che avrete lasciato intere e messo da parte.

Note: le dosi sono per due persone.
Continuano le mie ricette di cucina con i fiori. In queste giornate primaverili è bello stare all'aria aperta e cogliere fiori.
Se poi si possono anche utilizzare per preparare delle pietanze,.. tanto meglio!
La margheritina di campo poi è uno dei miei fiori preferiti, così bella e così semplice.
Del resto, a me piacciono soprattutto i fiori di campo, quelli spontanei.

domenica 26 aprile 2009

Frittelle glassate


Pensando a quale ricetta fare per il concorso di Paola, mi è venuta in mente una poesia di Trilussa, si intitola "La Perla" ed è contenuta nella raccolta "Fiabe rosse". Io l'ho trovata in una raccolta di poesie varie de Trilussa "Libro n.9, Le cose, La gente", nella sezione "Le cose" ci sono le "fiabe rosse" e qui, a pag.97, si trova questa poesia. Il libro è edito da Mondadori nel 1951.

La Perla

Er Re Falloppa* disse a la Reggina:
- Prima de pranzo vattene in cucina
a fa' un pasticcio pe' l'Imperatore
ch'arriva da la Cina.-
E la Regina, bella che vestita,
s'arzò la coda, se sfilò li guanti
e s'appuntò la vesta su la vita:
e doppo d'avè fritta na frittella
ne la reggia padella
la riempì de canditi e de croccanti.
Fu allora che una perla der diadema
còr calore del foco se staccò
e je cascò ner piatto de la crema.
(Er coco se n'accorse, ma a bon conto,
speranno forse che finnito er pranzo
l'avrebbe ritrovata in quarche avanzo,
s'ammascherò da tonto.)

Da qui nacque l'impiccio:
perché l'Imperatore de la Cina
doppo pranzato disse a la Reggina:
-M'ha fatto veramente un bon pasticcio,
ma quer confetto grosso ch'ho inghiottito
me s'era messo qui, ner gargarozzo,
che un antro po' me strozzo...
- Ma che confetto! - je rispose lei -
S'è magnata la perla principale
der diadema reale!
Ereno infatti sette: e mò so' sei!
Proprio la perla nera, proprio quella
comprata espressamente ner Perù
per un mijone e più...
Ah, poveretta me,
se lo sapesse er Re!...-

L'Imperatore, ch'era un gentilomo,
je disse: - in de 'sto caso stia sicura
che per domani sarà mia premura
de fajela riavè da un maggiordomo.
Farò fa' le ricerche a un diplomatico,
sero, prudente e pratico,
ch'ogni tantino stampa un Libbro Verde
su quello che se trova e che se perde.

E adesso nun me resta
che chiede scusa de l'inconveniente,
ma tutto passa, e necessariamente
passerà puro questa...-
La sera doppo, infatti sur diadema
de la bella Reggina fu rimessa
la perla... quella stessa
cascata ne la crema.


MORALE

Pe' rimette 'na perla a una corona
qualunque strada è bona.

* maschera del teatro romanesco del Sette-Ottocento; trasl., individuo vano e millantatore.

Nella poesia si parla di una perla nera, per questo ho utilizzato una caramella Nougatine; però mi sono voluto sbizzarrire a fare anche una decorazione leggermente diversa, utilizzando un confetto (come dice l'Imperatore) e utilizzando la glassa al cioccolato, questo è il risultato:

Eccoci alla ricetta:

Ingredienti (per le frittelle):
  • 500 gr. di farina manitoba
  • 120 gr. di zucchero a velo
  • 100 gr. d'olio evo
  • 100 gr. di latte
  • 2 uova
  • 30 gr. di burro
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • sale (un pizzico)
Ingredienti (per la crema):
  • 500 gr. di latte
  • 4 tuorli d'uovo
  • 1 bustina di vanillina
  • 50 gr. di fecola di patate
  • 100 gr. di zucchero
Ingredienti (per la glassa e la copertura):
  • zucchero a velo
  • acqua
  • cacao in polvere (solo per quella al cioccolato)
  • granella di mandorle
  • canditi misti piccoli
  • confetti (per quelle con la glassa al cioccolato)
  • Nougatine (per quelle con la glassa bianca)
Tempo di preparazione: 2 ore

Difficoltà: **

Preparazione: Mescolate lo zucchero a velo, il latte e l'olio; aggiungete le uova e il burro sciolto amalgamando bene ed evitando la formazione di grumi. Aggiungete anche il lievito in polvere e un pizzico di sale, continuando a mescolare.
Incorporate ora la farina, sempre cercando di evitare la formazione di grumi. Mettete ora l'impasto a lievitare in un luogo caldo (potete utilizzare il forno, preriscaldato a 40-50°) fino a che non è lievitato bene (dovrebbe raddoppiare il suo volume).
Quando l'impasto è pronto, formate delle palline che metterete a friggere in abbondante olio. Quando sono belle dorate, scolate le frittelle e lasciatele raffreddare.
Preparate quindi la crema; io ho utilizzato il Bimby e, quindi, la ricetta base del ricettario Bimby, basta versare nel boccale tutti gli ingredienti e cuocere per 7 minuti a velocità 4 e temperatura 80°. Se non utilizzate il Bimby, potete fare una comune crema pasticcera con la ricetta che preferite.
Praticate qindi un foro nelle frittelle e, aiutandovi con un sac a poche, farcite di crema le frittelle.
Preparate ora la glassa.
Unite lo zucchero a velo a pochissima acqua e mescolate fino a che non acquista la consistenza desiderata; tenete conto che la glassa tende a rassodare, perciò fatela abbastanza fluida da poterla versare sulle frittelle ma non troppo perché non coli tutta.
Per quella al cioccolato, aggiungete il cacao in polvere allo zucchero a velo e all'acqua.
Versate la glassa sule frittelle in modo che siano coperte sopra, guarnite quindi con la granella di mandorle (i "croccanti", cioè il croccantino, della poesia) e con i canditi assortiti.
Ultimate la guarnitura mettendo un confetto sopra alle frittelle con la glassa al cioccolato e una caramella Nougatine sopra a quelle con la glassa bianca (come nelle foto).

Note: le dosi sono per una ventina di frittelle.
Il foro nelle frittelle l'ho fatto in altro così il buco viene coperto dalla glassa e non si vede.
La glassa l'ho fatta utilizzando acqua al posto dell'albume perché lo preferisco, non a tutti piace il gusto dell'albume crudo che in minima parte resta nella glassa.
L'effetto scenico è ottimo ma la ricetta è migliorabile. Prossimamente cercherò di fare di meglio.
Forse si possono cuocere anche al forno, ma in questo caso... non sarebbero più state frittelle!
Mi sono già preso alcune libertà interpretative, non volevo esagerare.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta: ricette viste, lette e mangiate.

sabato 25 aprile 2009

Insalata fantasia


Ingredienti:
  • 1 mela gialla
  • 1/2 ananas
  • 1 carota grossa (o 2 più piccole)
  • insalata verde
  • olio evo
  • sale
  • aceto balsamico (facoltativo)
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite l'ananas e fatelo a dadini, sbucciate la mela, toglietele il torsolo e fatela a fettine, lavate e tagliate l'insalata, pelate la carota e grattugiatela con una grattugia con i buchi larghi. Mescolate tutti gli ingredienti e condite con sale e olio. se volete potete aggiungere anche un po' di aceto balsamico (io non l'ho usato).

Note: le dosi sono (mediamente) per due persone.
Io utilizzo sempre la mia solita insalata di campo, è leggermente amarognola e mi piace molto il contrasto che crea con il dolce dell'ananas e della mela.
Le carote possono essere affettate anche con un robot da cucina o con altri attrezzi per avere filamenti più lunghi, io ho preferito utilizzare la grattugia.

martedì 21 aprile 2009

Pane rustico tedesco ai cereali


Questo è uno dei miei primi esperimenti di panificazione. Come primo esperimento mi sono cimentato in una preparazione così semplice che più semplice non si può.
Due miei amici mi hanno regalato una farina pronta per fare il pane rustico tedesco ai cereali. Si tratta di una miscela di farine, semi e lievito; basta solo aggiungere acqua e seguire le semplici istruzioni.


(questa è la farina che ho utilizzato)

Ho impastato una parte della farina con acqua e ho fatto fare una prima lievitazione (come indicato nella confezione); l'unica cosa che ho variato è stata la quantità d'acqua: io ne ho utilizzato meno di quella prevista in modo da avere un impasto più consistente e meno appiccicoso.


(questo è l'impasto dopo la prima lievitazione)

Dopo la prima lievitazione è previsto di impastare di nuovo il composto e fare una seconda lievitazione.
Entrambe le lievitazioni le ho fatte fare in un luogo tiepido (il forno spento ma leggermente riscaldato in precedenza).


(questo e l'impasto dopo la seconda lievitazione)

Alla fine ho fatto cuocere in forno alle temperature e per il tempo indicato nella confezione.
Il risultato finale è quello che ho messo all'inizio del post.
Il pane è risultato un po' basso ma è venuto molto soffice e buono.
Ho provato a rifarlo con la farina rimasta e questa volta ho utilizzato la dose d'acqua consigliata: il pane è venuto molto più alto ma, secondo me, un po' meno buono e comunque non più morbido.
In conclusione, penso che utilizzare un po' meno acqua del necessario sia la soluzione migliore.
Questa farina è adatta anche per l'utilizzo con la macchina del pane; forse, utilizzando la macchina del pane, è necessario essere più rispettosi dei dosaggi.
La mia macchina del pane, giace inutilizzata nella sua scatola, non è scattato da subito un grande feeling; magari, dopo questo esperimento (fatto in maniera tradizionale), proverò ad utilizzarla.

lunedì 20 aprile 2009

Tione degli Abruzzi


Sono di rientro da una intensa settimana trascorsa a Tione degl Abruzzi.
Sono andato come volontario della Protezione Civile e, anche questa volta, è stata un'esperienza molto forte. Ho potuto apprezzare, la forza, l'accoglienza, la generosità e tutte le altre belle qualità dei Tionesi, che ci hanno accolto tra di loro e ci hanno permesso di condividere questa esperienza.
Il mio compito era quello di... dare una mano in cucina! Ovviamente io tendevo ad occuparmi della parte vegetariana del menù e delle pulizie varie.
Anche questo è stato un modo per entrare in contatto con la popolazione che si è dimostrata molto collaborativa e attiva.

domenica 12 aprile 2009

Compleanno di Michela

Oggi è il compleanno di Michela, l'autrice del blog: Alchimia di Minù.
Michela aveva proposto un concorso per creare la torta per il suo compleanno.
Io ho partecipato con la meringata con la panna che avevo postato tempo addietro e... ho vinto!
Tantissimi auguri di buon compleanno a Michela e mille grazie a chi mi ha votato aiutandomi a vincere.

Buona Pasqua


Tanti auguri di buona pasqua a tutti quelli che leggono questo blog (con assiduità o solo di passaggio).
Con la speranza che sia veramente una "buona Pasqua"... chi ha orecchi per intendere...

P.S. in rete avevo trovato molte altre immagini delle campagne organizzate dalle varie associazioni (tutte molto efficaci), ho preferito mettere questa, mi sembra già abbastanza eloquente.

P.P.S. a presto con nuove ricette (vegetariane!)

giovedì 9 aprile 2009

Pane azzimo ed erbe amare


Marga Minco (1920) è un'autrice poco conosciuta dal pubblico italiano ma è considerata una delle migliori scrittrici olandesi.
Nel suo libro "Erbe amare" (sottotitolo: una piccola cronaca) narra la storia di una famiglia ebrea durante la seconda guerra mondiale e, a pagina 67 del capitolo intitolato anch'esso erbe amare così racconta:
Quella notte a letto non riuscivo a dormire. Pensavo a quelle porte. Pensai alla porta che dovevo lasciare aperta la sera del seder,* per far si che il viandante stanco potesse capire che era il benvenuto e che potesse quindi sedersi alla nostra tavola. Ogni anno speravo che entrasse qualcuno, ma non accadeva mai. E pensai alle domande che dovevo porre come ultimogenita: "Manishtannà halaila hazé. Perché questa notte è diversa da tutte le altre e mangiamo pane azzimo ed erbe amare...?"
Allora mio padre raccontava con tono melodioso della fuga dall'Egitto, e che noi mangiavamo pane azzimo ed erbe amare per riviverla di nuovo - per secoli e secoli.

* (cena rituale della Pasqua ebraica)

Non conoscevo prima d'ora questa autrice e sono molto contento di aver trovato questo libro. Con una storia semplice e intensa mantiene viva la memoria su quella scelleratezza che è stata la Shoah, per non dimenticare, mai.
Non è certo un blog di cucina il luogo adatto per parlare di questi argomenti (e non lo farò) ma ritengo che, comunque uno la pensi, dobbiamo tenere vivo il ricordo per fare si che certe cose non si ripetano mai più, in nessun modo, qualunque sia la vittima e qualunque sia il carnefice.
Eccoci dunque alla ricetta:

Ingredienti (per il pane azzimo):
  • 160 gr. di farina 00
  • 80 gr. di farina integrale
  • acqua
  • sale
Ingredienti (per le erbe amare):
  • erbe amare
  • sale
  • olio evo

Tempo di preparazione: 1 ora e mezzo.

Difficoltà: *

Preparazione: mescolate le farine con il sale e l'acqua tiepida ce ne vorrà circa 100 ml.) fino ad ottenere un impasto elastico, abbastanza morbido; fatelo riposare circa un'ora tenendolo coperto con un panno.
Stendete l'impasto formando delle pagnotte rotonde e molto schiacciate e infornatele a 220° fino a quando le pagnotte non avranno assunto una bella colorazione dorata (ci vorranno circa 20 minuti).
Nel frattempo pulite le erbe amare e fatele cuocere in acqua salata (io le ho fatte cuocere 5 minuti in pentola a pressione) e conditele con olio evo.

Note: le dosi sono per 4 pagnotte.
Il pane è venuto molto secco e croccante, a me piace anche così, magari la prossima volta proverò a farlo più morbido.
Non indico le dosi per le erbe amare, ognuno le farà a piacimento e sulla base del loro utilizzo: come secondo o come contorno.
Le erbe amare è bene cuocerle in abbondante acqua (anche se si usa la pentola a pressione) perché così perdono un po' del loro amaro.
Anche queste crescono nei miei campi e quindi ho la fortuna di averle disponibili (e sicuramente biologiche); non amo mangiarle di frequente perché sono effettivamente molto amare. Capisco che questo sapore amaro possa non piacere a tutti.
Questa è stata la mia cena del giovedì santo, così come è stata anche l'ultima cena di cui si narra nel Vangelo che altro non è che la cena della tradizione pasquale ebraica. Nella Bibbia ci sono molti riferimenti a queste usanze (ad es. Es. 12,8, Nm. 9,11, ecc.) e il brano del libro che ho citato all'inizio fa proprio riferimento a questa tradizione.
Il libro citato è edito nel 2000 dalla casa editrice La Giuntina.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta: ricette viste, lette e mangiate.


mercoledì 8 aprile 2009

Tagliatelle all'uovo con asparagi selvatici


Ingredienti:
  • 200 gr. di tagliatelle all'uovo
  • 100 ml. di panna da cucina
  • 100 gr. di asparagi selvatici
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio evo
  • sale
  • pepe
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettete in una padella con un po' d'olio evo e uno spicchio d'aglio tagliato a metà (che, come al solito, toglierete a cottura ultimata) gli asparagi selvatici lavati, scottati in acqua salata e tagliati a pezzetti; unite la panna, aggiustate di sale e completate la cottura. Unite quindi le tagliatelle che avrete cotto al dente in abbondante acqua salata, fate amalgamare e servite in tavola macinando sui piatti un po' di pepe nero.

Note: le dosi sono per due persone.
Nei miei campi sono spuntati gli asparagi selvatici: buonissimi! Molto più saporiti di quelli coltivati.
E allora, perché non approfittarne con una ricetta semplice che ne esalti il gusto?
Nelle dosi ho indicato 100 grammi di asparagi selvatici ma in realtà potete utilizzarne meno, anche perché sono abbastanza difficili da trovare e non è facile raccoglierne una quantità elevata.
Se invece ne avete di più... tanto meglio! Approfittatene per un piatto di pasta veramente ricco e gustoso.

Terremoto in Abruzzo

Fino a ieri sera alle 21,00 pensavo che per qualche giorno non avrei più potuto postare nuove ricette e invece eccomi ancora qui.
Mi ha molto colpito l'immane tragedia scaturita dal terremoto verificatosi in Abruzzo e, già dal lunedì, sono stato allertato per un mio possibile intervento nelle località colpite dal sisma.
Perciò, fino a quell'ora, mi era stata confermata la partenza: sarei dovuto partire stamattina alle 6,00, con altri volontari, e raggiungere gli altri membri dell'associazione di cui faccio parte che già sono in Abruzzo.
Sono un volontario della protezione civile e ho già fatto interventi in situazioni analoghe.
Per fortuna, sono tantissimi quelli che si sono messi a disposizione e sono partiti subito.
Per ora quindi la partenza è rimandata, ci sono un numero di volontari sufficienti, essere in troppi e magari non coordinati non farebbe altro che aggravare l'emergenza e la naturale concitazione che connota questi momenti.
Resto comunque pronto a dare il cambio a quelli che sono operativi in questi giorni e spero di poter partire presto per dare anch'io il mio piccolo contributo.
Eccomi quindi, con la valigia pronta, a postare nuove ricette. La prossima andrà in pubblicazione tra poco, sono tagliatelle con gli asparagi selvatici; ebbene si, mia mamma li ha raccolti nei nostri campi e io li ho subito cucinati.

lunedì 6 aprile 2009

Scamorza affumicata con miele


Ingredienti:
  • scamorza affumicata
  • miele
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettere in una terrina la scamorza affumicata a fette e coprirla con il miele, far cuocere a fuoco basso stando attenti a non far sciogliere il formaggio e rigirando le fette di scamorza per una cottura uniforme.

Note: un'altra ricetta semplice semplice da preparare quando il tempo è poco. Io ho usato miele di castagno che produce una coppia di amici; questo miele è biologico e certificato. Ho scelto il castagno perché è più saporito rispetto ad altri e lo preferisco per questa ricetta.
Non ho indicato le dosi perché non ce n'è bisogno; io lo preparo direttamente nelle terrine nelle quali lo presento, sono terrine monoporzione che ho comprato apposta per questo tipo di preparazioni.

giovedì 2 aprile 2009

Ricette da film

La raccolta-concorso "ricette da film" si è conclusa.
Fino alla mezzanotte del 4 aprile è possibile votare.
Io ho partecipato a questa bella raccolta-concorso con molto entusiasmo e un po' di ricette.
Se qualcuna di quelle che ho proposto vi è piaciuta... votatemi.
Devo però ammettere che in concorso ci sono tante altre ricette molto belle e meritevoli; alcune poi, sono veramente speciali!


mercoledì 1 aprile 2009

Paté di lenticchie


Ingredienti:
  • 140 gr. di lenticchie
  • 1 carota
  • 1 spicchio d'aglio
  • peperoncino rosso piccante fresco
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 30 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: cuocete le lenticchie (io ho usato quelle che non devono essere precedentemente ammollate e le ho cotte per 15 minuti in pentola a pressione). Quando saranno cotte, scolatele e passatele al passaverdura; tritate finemente la carota. lo spicchio d'aglio e un pezzettino di peperoncino rosso piccante (poco!) e unite questo trito al passato di lenticchie.
Aggiungete un po' d'olio e servite.

Note: le dosi sono per due persone.
Questo paté è buono da solo, spalmato sul pane integrale o per accompagnare delle verdure crude; io l'ho mangiato con un'insalata di carciofi e rucola come in questa foto.



Con questa ricetta partecipo alla raccolta del blog: I pasticci di Memole.