giovedì 28 maggio 2009

Marmellata di mele al gusto di strudel


Ingredienti:
  • 1200 gr. di mele
  • 600 gr. di zucchero
  • 1 bustina di pectina (2:1, cioè che serve per due parti di frutta e 1 di zucchero)
  • pinoli
  • uvetta
  • cannella in polvere
  • foglie di menta (in alternativa a pinoli, uvetta e cannella)
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: lavate e sbucciate le mele, eliminate il torsolo e fatele a pezzetti piccoli con il coltello o con il frullatore. Se usate il frullatore fate attenzione a non farne una crema ma piuttosto dei piccoli pezzettini, anche disomogenei in grandezza (così la marmellata è più buona).
Mettete le mele sminuzzate in una pentola, aggiungete la bustina di pectina, lo zucchero e mettete la pentola sul fuoco; da quando comincia a bollire lasciate cuocere per 4 minuti, aggiungete una manciata di pinoli, una manciata di uvetta precedentemente ammollata nell'acqua calda, un cucchiaino di cannella in polvere e mescolate il tutto.
Invasettate la marmellata ancora bollente, capovolgete i vasetti a testa in giù per sterilizzare il tappo; aspettate un minuto o due che il tappo si sia sterilizzato per il calore e poi capovolgete di nuovo i vasetti nel loro giusto verso.

Note: nella confezione c'è scritto che una bustina di pectina serve per un chilo di frutta ma le mele hanno già la pectina dentro e quindi per non avere una marmellata troppo densa è meglio aumentare un po' la dose di frutta.
Se usate il frullatore per sminuzzare le mele il risultato migliore si ottiene con il tasto ad intermittenza del frullatore anche detto "pulse".
Non fate raffreddare la marmellata alla rovescia perché rapprendendosi si appiccica al coperchio.
Io ho usato la pectina 2:1 cioè due parti di frutta e una di zucchero seguendo le istruzioni riportate sulla scatola (tritare la frutta, aggiungere la pectina, mettere sul fuoco, aggiungere lo zucchero). Poi, a cottura ultimata ho aggiunto cannella a piacere e due cucchiai di pinoli e tre di uvetta ammollata nell'acqua per ogni chilo di marmellata.
Io preferisco usare la pectina perché la marmellata cuoce meno e sa più di frutta. Siccome le mele già hanno la pectina, si può aumentare ulteriormente la dose di frutta rispetto alla ricetta.
Se si vuole provare si possono sostituire uvetta, pinoli e cannella con una manciatina di foglie di menta sminuzzate. Il binomio ha un gusto fresco che si addice di più alla primavera estate, invece il gusto strudel è più invernale. Anzi, siccome la cannella e i pinoli e l'uvetta si aggiungono a fine cottura, volendo si può dividere la marmellata e farne una parte al gusto di strudel e l'altra con l'aggiunta di un mazzetto di menta tritata.

Con questa ricetta partecipo al concorso: sotto vetro.


Logo concorso

lunedì 25 maggio 2009

Le ultime fave


Ormai è da prima di Pasqua che mangio le fave prodotte dalla mia famiglia nei nostri terreni.
Naturalmente sono biologiche al 100% come tutta la nostra produzione.
In questi giorni sto mangiando le ultime ed ho voluto condividere con voi la gioia di questo piatto semplicissimo e gustoso.
Questa volta le ho mangiate accompagnate da un cipollino (anche questo di nostra produzione) e, ovviamente, condite con il nostro olio.
Sono molto goloso di fave, soprattutto quelle molto tenere e saporite, e mi ricordano i momenti di festa e di convivialità associate a questa pietanza così semplice.
Il rito di sbucciarsele ognuno nel proprio piatto e di mangiarle accompagnate dal buon pane casereccio cotto nel forno a legna brindando con un buon bicchiere di vino genuino, mi riporta alla mente le tradizioni del passato che vanno scomparendo, quando bastava poco per stare insieme e fare festa.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta: La felicità che sapore ha..??.


Tra tutte le ricette del mio blog ho voluto proprio scegliere un "non ricetta".
Penso che anche la ricetta più originale, realizzata nel migliore dei modi, da sola, non possa dare la felicità.
La felicità viene dalle cose semplici, dalla condivisione, dall'amicizia (vera e profonda).
Il mangiare insieme un piatto di fave, la condivisione di questo cibo povero, il gusto di poter assaporare i prodotti che la terra ci dona, ripagandoci del nostro impegno (anche se queste fave le ha coltivate mia mamma e non io!) mi regala la vera immagine della felicità.

domenica 24 maggio 2009

Pianola


Sono tornato in Abruzzo, questa volta al campo di Pianola.
Sono rientrato ieri pomeriggio e anche questa volta ho potuto apprezzare la forza e la generosità del popolo abruzzese.
Ho avuto modo di conoscere molte persone, di parlare con loro. Ho ascoltato e condiviso le loro storie (sia con gli altri volontari che con la popolazione della tendopoli).
Ho trovato persone vere, disponibili. Anche questa è stata un'esperienza che mi ha arricchito e che resterà per sempre tra i miei ricordi più cari.
C'è ancora molto da fare nelle terre colpite dal terremoto prima che questa tragedia possa essere superata.
Non so se tornerò ancora in quei luoghi, se servirà la mia presenza sarò felice di poter dare il mio piccolo contributo.
Manteniamo viva l'attenzione verso i loro problemi, l'emergenza non è ancora finita e non dobbiamo dimenticare i bisogni delle persone colpite dal sisma.

P.S. questa volta non ero in cucina ma a fare altri lavori (le canalette di scolo per il campo). La cucina era bellissima e ben attrezzata (nei primi giorni servivano fino a 1500 pasti) e i cuochi molto bravi.

venerdì 15 maggio 2009

Insalata di tarassaco e margherite


Ingredienti:
  • foglie di tarassaco
  • margherite (solo il fiore)
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite bene le foglie di tarassaco ed eliminate le più dure (che potranno essere utilizzate cotte), tagliatele e unitele alle margherite; condite a piacere (io ho utilizzato solo sale e olio evo).

Note: è ormai nota la mia passione per il tarassaco; mi piace mangiarlo sia crudo che cotto.
Se si aggiunge poi la mia passione per la cucina con i fiori ecco un'insalata semplicissima e gustosa fatta interamente con erbe e fiori di campo che possono essere comodamente raccolti da chiunque durante una scampagnata.

mercoledì 13 maggio 2009

Sciroppo di fiori di tarassaco


Ingredienti:
  • fiori di tarassaco
  • zucchero
  • acqua
Tempo di preparazione: 1 ora + il tempo di riposo

Difficoltà: *

Preparazione: prendete i fiori di tarassaco (solo il fiore, senza il gambo), lavateli, tritateli e disponeteli in un pentolino di capacità adeguata; coprite con acqua e portate a bollore; lasciateli bollire per qualche minuto.
Levate dal fuoco e lasciate raffreddare e riposare per circa 8 ore (tutta la notte se lo fate alla sera).
Scolate bene il liquido con un colino, pressando i fiori affinché ne esca il più possibile.
A questo punto aggiungete lo zucchero; ne occorreranno 180 gr. ogni 100 gr. d'acqua. Se non potete o non volete pesarli utilizzate due bicchieri di zucchero per ogni bicchiere d'acqua.
Versate in un tegame largo e mettetelo sul fuoco facendolo arrivare fin quasi al punto di ebollizione avendo cura che lo zucchero si sciolga completamente.
In questo modo il vostro sciroppo dovrebbe essersi addensato quanto basta e la soluzione acquosa dovrebbe essere satura; se lo volete ancora più denso, ripetete l'operazione (riscaldate lo sciroppo in un tegame largo in modo che l'acqua possa evaporare).
Fate attenzione che non diventi troppo denso perché raffreddandosi si addensa ancora e potrebbe cristallizzarsi totalmente. Un po' di deposito cristallino è invece normale e a me piace.

Note: la prima volta che l'ho fatto l'ho fatto addensare troppo e mi si è completamente cristallizzato; è buono lo stesso ma è più difficile da utilizzare.
Per il suo gusto particolare può tranquillamente sostituire il miele; è altrettanto buono e, in più, ha le proprietà benefiche del tarassaco.
La mia amica che mi ha insegnato la ricetta mi ha sconsigliato di farlo o quanto meno di farlo assaggiare ad altri dicendomi che poi lo avrebbero voluto di nuovo e sarei stato costretto a rifarlo, io ero troppo tentato e ho voluto farlo lo stesso. Fino ad ora però l'ho fatto assaggiare solo a una cerchia di persone ristrettissima e molto selezionata.
Lo sciroppo di tarassaco viene utilizzato anche come rimedio naturale per curare alcune malattie; non essendo io un medico e non essendo questo un blog di medicina, non cito questi utilizzi. Con una ricerca sul web è possibile trovare moltissime informazioni a riguardo (che andranno prese con la dovuta attenzione!).

venerdì 8 maggio 2009

Un premio per me!

Sono felicissimo; Mari & Cla, le autrici del bellissimo blog Tortino al cioccolato, hanno pensato di assegnarmi il premio "Inspiration Award".
Eccolo:


Sono contento di aver ricevuto un premio e sono ancora più contento perché arriva dalle autrici di un blog che ammiro molto, pieno di dolci deliziosi e fotografati magistralmente.

Per continuare la tradizione, io lo assegno (in ordine rigorosamente... casuale!) a:

giovedì 7 maggio 2009

Farifrittata agli asparagi e cipolle


Ebbene si, come ho già detto in un post precedente, per le mie ricette prendo spunto da altre ricette che trovo su internet, sui libri di cucina e dovunque mi capita; a volte faccio delle modifiche sostanziali a volte minime.
Quello che le accomuna tutte è solo il fatto che sono state realizzate da me (anche con l'aiuto di altri).
Questa volta invece il plagio è quasi completo!
Sabato scorso ho visto sul sito Veganblog (dove pubblico anch'io le mie ricette) la farifrittata agli asparagi di Argie; proprio quella sera mi mamma mi aveva regalato un mazzo di asparagi, e così... ho voluto farla anch'io.
Avevo anche delle bellissime cipolle di Tropea e allora ho deciso di usarne una facendo una piccola variante alla ricetta di Argie.

Ingredienti:
  • 250 gr. di farina di ceci
  • 500 ml. d'acqua
  • olio evo
  • sale
  • 1 mazzo di asparagi
  • 1 cipolla di Tropea
Tempo di preparazione: 1 ora (più il tempo di ammollo della farina di ceci, da alcune ore a una notte intera)

Difficoltà: *

Preparazione: pulite gli asparagi e privateli della parte dura del gambo, metteteli a bollire per pochi minuti in un contenitore stretto e alto in modo che le punte restino fuori dall'acqua e si cuociano a vapore (l'acqua deve essere leggermente salata).
Pulite e tagliate la cipolla.
In precedenza avrete preparato la pastella mescolando la farina di ceci con l'acqua, il sale e un cucchiaio di olio evo e l'avrete messa a riposare per alcune ore (anche una notte intera).
Ungete una teglia, versatevi la pastella (alla quale avrete tolto con una schiumarola la schiuma che si sarà formata in superficie) e gli asparagi e la cipolla fatta a pezzetti.
Fate cuocere nel forno preriscaldato a 220° fino a che non sarà bella asciutta e si sarà formata la crosticina in superficie. Nel mio caso, ha impiegato circa 30 minuti per cuocere.

Note: le dosi sono per quattro persone.
Può essere mangiata come secondo piatto o anche come piatto unico.
Siccome gli asparagi che avevo a disposizione erano abbastanza grandi, ho fatto una farifrittata piuttosto spessa; con gli asparagi più sottili è possibile farla più sottile.

martedì 5 maggio 2009

Risotto con le ortiche


Ingredienti:
  • 160 gr. di riso
  • ortiche
  • dado vegetale
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio evo
  • sale (se non c'è nel dado vegetale)
Tempo di preparazione: 40 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: mettete in un tegame dai bordi alti un po' d'olio, lo spicchio d'aglio pulito e tagliato a metà; aggiungete le ortiche lavate e sminuzzate; dovrete mettere una quantità di ortiche sufficienti per condire il riso.
Aggiungete quindi il riso e il dado vegetale (io, come al solito, ho usato un cucchiaino del dado che preparo con il Bimby, è possibile usare altro dado vegetale o direttamente il brodo vegetale) e fatelo cuocere aggiungendo via via la quantità di acqua bollente necessaria e aggiustando di sale (il dado che uso io è già molto salto e quindi non c'è bisogno di aggiungere sale, se usate un dado senza sale vi regolerete di conseguenza).

Note: le dosi sono per due persone.
Le ortiche danno un gusto particolare, provatele e ditemi se vi piace.
Per coglierle e per maneggiarle potete utilizzare un paio di guanti oppure dovrete fare attenzione a maneggiarle con cura pensando che non vi pungeranno; vi assicuro che funziona!
Provare per credere.
L'ortica ha tantissime proprietà benefiche, come del resto tante altre piante che uso per le mie preparazioni.

domenica 3 maggio 2009

Insalata con le primule


Ingredienti:
  • insalata
  • primule
  • cime di ortica (facoltative)
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite le primule e tenete solo i fiori; lavate e tagliate a pezzetti l'insalata; pulite le cime delle ortiche; infine, mescolate insieme le primule, l'insalata e le cime di ortiche e conditele con olio evo e sale.

Note: come ho già detto in altri post, io utilizzo la mia insalatina di campo, bella tenera e con una punta di amaro, voi potrete utilizzare quella che volete purché non abbia un gusto predominante che coprirebbe il sapore.
Per le primule valgono le avvertenze che ho già messo nel mio precedente post: risotto con le primule.
Infine l'ortica. Per non pungersi bisogna pensare che non pungerà; vi assicuro che funziona, ma, se non vi sentite abbastanza sicuri, non mettetela. Meglio mangiare un'insalata (quasi) tradizionale che finire con la lingua gonfia!
In ogni caso, utilizzate solo le cime tenerissime della pianta (comunque, fate lo stesso attenzione, sono urticanti anche quelle).

venerdì 1 maggio 2009

Fusilli al tarassaco


Ingredienti:
  • 160 gr. di fusilli
  • foglie di tarassaco
  • olio evo
  • sale
Tempo di preparazione: 20 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: pulite le foglie di tarassaco e fatele a pezzetti; mettetele a bollire in abbondante acqua salata e unite i fusilli. Quando è cotto, scolate e servite condendo con olio evo a crudo.

Note: le dosi sono per due persone.
Le foglie di tarassaco possono esse messe a cuocere prima di buttare la pasta o insieme a questa, dipende dalla durezza delle foglie.
Mi piace molto il tarassaco, sia cotto che crudo; di questa pianta uso sia le foglie che i fiori (anche i boccioli).
In questo blog troverete altre ricette con il tarassaco.
Come tutte le erbe spontanee, fate attenzione a coglierlo lontano da fonti di inquinamento.