lunedì 24 gennaio 2011

Se niente importa


Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna. Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. Ma non era solo affetto, il suo: dietro c’era la preoccupazione costante di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. La preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché «se niente importa, non c’è niente da salvare». Il cibo per lei non è solo cibo, è «terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore».
Una volta diventato padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante. Questo libro è il frutto di un’indagine durata quasi tre anni che l’ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l’ha spinto a raccontare le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, a descrivere come vengono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano.

titolo: Se niente importa - Perché mangiamo gli animali?
autore: Jonathan Safran Foer,
editore: Guanda
anno: 2010
pagine: 368
prezzo: 18,00 €
note: Traduzione di Irene Abigail Piccinini

Questo libro è uscito ormai da un anno e ne ho già sentito parlare molto, ho così deciso di acquistarlo e sono rimasto molto soddisfatto. Si legge molto bene, si apprezza la scrittura scorrevole e gradevole dell'autore che fornisce dati molto precisi (le note in fondo al libro sono tante, precise, indicano una vasta bibliografia e molte fonti). Con un linguaggio diretto e a volte paradossale (fa riflettere il paragrafo in difesa della cinofagia; o, quantomeno, dovrebbe far riflettere coloro che mangiano animali) affronta vari argomenti (perché mangiamo animali, gli allevamenti intensivi, la pesca industriale) senza gli eccessi estremistici che a volte si notano tra gli attivisti più infervorati ma senza fare sconti alla ipocrisia di chi non vuole conoscere o fa finta di non conoscere la realtà.
Nel video, un servizio sull'autore e sul libro con una parte di intervista.

sabato 22 gennaio 2011

Crema Bimby


Ingredienti:
  • 500 gr di latte intero
  • 100 gr. di zucchero
  • 2 uova
  • 50 gr. di farina
  • la scorza di un limone non trattato (o 1 bustina di vanillina)
  • 25 gr. di cacao amaro (facoltativo)
Tempo di preparazione: 10 minuti

Difficoltà: *

Preparazione: polverizzate la scorza si limone con lo zucchero (20 sec. vel.7); unite gli altri ingredienti e cuocete 7 min. 90° vel. 4. Versate metà della crema in una ciotola, aggiungete il cacao alla crema rimasta e mescolate per 10 sec. vel. 4. Versate la crema al cacao accanto alla crema gialla.

Note: una ricetta facilissima (fa tutto il Bimby!) e molto veloce: in 10 minuti avete una crema molto buona da utilizzare per farciture oppure da mangiare così, al cucchiaio.
Nel prepararla, io non ho usato il cacao e ho fatto solo quella classica.
Per renderla più compatta si può usare la fecola di patate al posto della farina oppure, per renderla più vellutata, la frumina. Al posto dello zucchero si può usare anche il fruttosio; in questo caso dovranno essere ridotte le dosi perché dolcifica di più, saranno sufficienti solo 35 grammi.
Con il Bimby si può fare anche la tradizionale crema pasticcera e il bello è che, facendo fare tutto alla macchina, non impazziscono , non si ha il problema di stare a girare continuamente e non si attacca (e non mi sembra poco!).
Forse l'ho già detto in qualche altro post, io ho il modello TM31 e mi ci trovo veramente bene,;del resto, non ho ancora sentito nessuno che, possedendolo, se ne lamenta. Costa molto (anzi, moltissimo) ma vale anche molto (un po' come si stanno rivelando le ultime scarpe da passeggio che ho comprato, anch'esse molto care ma ottime).

sabato 1 gennaio 2011

La frase del mese - gennaio 2011

Se l'uomo non respirasse morirebbe; muore ugualmente se non respirano la sua anima e il suo spirito.


Con questa frase voglio augurarvi un 2011 pieno di ogni felicità e di ricette (vegetariane) sempre più appetitose!