Un'altra ricetta ispirata ad un libro: la caponata.
Il libro a cui si ispira è "La gita a Tindari" di Andrea Camilleri pubblicata da Sellerio nel 2000 nella collana "La memoria" (io ce l'ho in una edizione diversa, quella nella foto).
Il romanzo è uno della serie che ha come protagonista il commissario Montalbano ed è stato ripreso anche dalla RAI con la fortunata serie omonima.
A pag.219, si parla della caponatina:
Ingredienti:
Il libro a cui si ispira è "La gita a Tindari" di Andrea Camilleri pubblicata da Sellerio nel 2000 nella collana "La memoria" (io ce l'ho in una edizione diversa, quella nella foto).
Il romanzo è uno della serie che ha come protagonista il commissario Montalbano ed è stato ripreso anche dalla RAI con la fortunata serie omonima.
A pag.219, si parla della caponatina:
"Appena aperto il frigorifero, la vide. La caponatina! Sciavuròsa, colorita, abbondante, riempiva un piatto funnùto, una porzione per almeno quattro pirsone. Erano mesi che la cammarera Adelina non gliela faceva trovare. Il pane, nel sacco di plastica, era fresco, accattato nella matinata. Naturali, spontanee, gli acchianarono in bocca le note della marcia trionfale dell’Aida. Canticchiandole, raprì la porta-finestra doppo avere addrumato la luce della verandina. Sì, la notte era frisca, ma avrebbe consentito la mangiata all’aperto. Conzò il tavolinetto, portò fora il piatto, il vino, il pane e s'assittò."Riporto anche la scena finale della fiction del commissario Montalbano tratta dal libro citato.
Ingredienti:
- 2 melanzane violette tonde
- 4 coste di sedano
- 1 peperone rosso
- 1 peperone giallo
- 6 cucchiai di aceto di vino bianco
- 3 cucchiaini di zucchero
- 1 tazzina di capperi sotto sale
- 2 tazzine di olive
- 1 cipolla di Tropea
- salsa di pomodoro
- 1 spicchio d'aglio
- pinoli
- olio evo
- sale
- pepe
Tempo di preparazione: 2 ore
Difficoltà: *
Preparazione: Lavate, sbucciate e tagliate a fette abbastanza alte le melanzane. Mettetele in acqua saltata per circa un'ora (o anche di più) affinché perdano l'amaro; scolatele, fatele a dadini e friggetele in abbondante olio evo molto caldo (io le ho fritte poco).
In un tegame capace mettete ad imbiondire la cipolla di Tropea, pulita e tagliata a pezzetti con lo spicchio d'aglio, pulito e tagliato a metà (che toglierete prima della fine della cottura).
Aggiungete il sedano, pulito, lavato e tagliato a tocchetti e a cui avrete tolto le parti dure e filamentose; lasciate cuocere per alcuni minuti.
Unite ora i peperoni, lavati, privati dei semi e della parte bianca interna e tagliati anch'essi a tocchetti. Lasciate cuocere ancora un po' e unite i capperi sotto sale, lavati e tritati grossolanamente, le melanzane fritte in precedenza e la salsa d pomodoro (quanto basta a legare insieme gli altri ingredienti con un sugo abbastanza denso).
Aggiungete una generosa macinata di pepe e aggiustate di sale (fate attenzione che ci sono già i capperi salati).
Fate intanto sciogliere lo zucchero nell'aceto e versatelo nel tegame; lasciate evaporare.
Continuando la cottura, aggiungete le olive e i pinoli. amalgamate bene, completate la cottura e lasciate raffreddare.
Note: le dosi sono per quattro persone (se poi arriva il commissario Montalbano ve la mangia tutta da solo!).
Esistono infinite varianti della caponata e altrettante della caponatina (che, a volte, è considerata la stessa pietanza e, altre volte, una cosa diversa); con o senza i peperoni, senza i pinoli, con le mandorle tostate e tritate, senza l'agrodolce, ecc.; questa è la mia versione che nasce confrontando varie ricette che ho trovato e facendo la sintesi che più mi ispirava. Visto il risultato, posso ritenermi più che soddisfatto.
Se ho fatto qualche errore siate indulgenti: non sono siciliano! Comunque segnalatemelo, così cercherò di rimediare per la prossima volta.
Per friggere ho utilizzato olio evo ma non me la sono sentita di utilizzare il mio olio, ligure, dolcissimo ma, soprattutto, fatto con tantissima fatica; ho comunque utilizzato un ottimo olio evo, rustico, spremuto a freddo.
Le olive, invece, sono delle mie; ho utilizzato quelle messe in salamoia la stagione appena trascorsa (2008-2009), sono già pronte e saporitissime; essendo olive da olio, sono meno carnose delle altre ma sono comunque molto gustose.
Anche la salsa di pomodoro è di produzione familiare; è quella che uso in tutte le mie ricette.
Io preferisco sbucciare le melanzane: mi piacciono di più così. Se a voi non piace, potete anche lasciarle con la buccia (in tutte le ricette che ho visto le melanzane erano con la buccia).
La caponata va mangiata fredda, se ne fate tanta potete conservarla anche in frigorifero o congelarla. Difficilmente però ne avanzerà, forse proprio per il fatto che si mangia fredda, si è tentati di fare il bis e poi... di prenderne ancora!
Può essere mangiata in molte occasioni; come antipasto, da sola, come contorno o, ancora, come secondo piatto; dipende dai gusti e dalle occasioni.
Nel libro è ben spiegato come accompagnarla: con un buon bicchiere di vino e del pane fresco.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta: ricette viste, lette e mangiate.
Difficoltà: *
Preparazione: Lavate, sbucciate e tagliate a fette abbastanza alte le melanzane. Mettetele in acqua saltata per circa un'ora (o anche di più) affinché perdano l'amaro; scolatele, fatele a dadini e friggetele in abbondante olio evo molto caldo (io le ho fritte poco).
In un tegame capace mettete ad imbiondire la cipolla di Tropea, pulita e tagliata a pezzetti con lo spicchio d'aglio, pulito e tagliato a metà (che toglierete prima della fine della cottura).
Aggiungete il sedano, pulito, lavato e tagliato a tocchetti e a cui avrete tolto le parti dure e filamentose; lasciate cuocere per alcuni minuti.
Unite ora i peperoni, lavati, privati dei semi e della parte bianca interna e tagliati anch'essi a tocchetti. Lasciate cuocere ancora un po' e unite i capperi sotto sale, lavati e tritati grossolanamente, le melanzane fritte in precedenza e la salsa d pomodoro (quanto basta a legare insieme gli altri ingredienti con un sugo abbastanza denso).
Aggiungete una generosa macinata di pepe e aggiustate di sale (fate attenzione che ci sono già i capperi salati).
Fate intanto sciogliere lo zucchero nell'aceto e versatelo nel tegame; lasciate evaporare.
Continuando la cottura, aggiungete le olive e i pinoli. amalgamate bene, completate la cottura e lasciate raffreddare.
Note: le dosi sono per quattro persone (se poi arriva il commissario Montalbano ve la mangia tutta da solo!).
Esistono infinite varianti della caponata e altrettante della caponatina (che, a volte, è considerata la stessa pietanza e, altre volte, una cosa diversa); con o senza i peperoni, senza i pinoli, con le mandorle tostate e tritate, senza l'agrodolce, ecc.; questa è la mia versione che nasce confrontando varie ricette che ho trovato e facendo la sintesi che più mi ispirava. Visto il risultato, posso ritenermi più che soddisfatto.
Se ho fatto qualche errore siate indulgenti: non sono siciliano! Comunque segnalatemelo, così cercherò di rimediare per la prossima volta.
Per friggere ho utilizzato olio evo ma non me la sono sentita di utilizzare il mio olio, ligure, dolcissimo ma, soprattutto, fatto con tantissima fatica; ho comunque utilizzato un ottimo olio evo, rustico, spremuto a freddo.
Le olive, invece, sono delle mie; ho utilizzato quelle messe in salamoia la stagione appena trascorsa (2008-2009), sono già pronte e saporitissime; essendo olive da olio, sono meno carnose delle altre ma sono comunque molto gustose.
Anche la salsa di pomodoro è di produzione familiare; è quella che uso in tutte le mie ricette.
Io preferisco sbucciare le melanzane: mi piacciono di più così. Se a voi non piace, potete anche lasciarle con la buccia (in tutte le ricette che ho visto le melanzane erano con la buccia).
La caponata va mangiata fredda, se ne fate tanta potete conservarla anche in frigorifero o congelarla. Difficilmente però ne avanzerà, forse proprio per il fatto che si mangia fredda, si è tentati di fare il bis e poi... di prenderne ancora!
Può essere mangiata in molte occasioni; come antipasto, da sola, come contorno o, ancora, come secondo piatto; dipende dai gusti e dalle occasioni.
Nel libro è ben spiegato come accompagnarla: con un buon bicchiere di vino e del pane fresco.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta: ricette viste, lette e mangiate.
La capotanita di Montalbano!!!! fantastica , prendo subito nota della ricetta
RispondiEliminache buona la caponata!!! e adoro i libri (e i film) di Montalbano :-)
RispondiEliminaChe bontà sopraffina! Un bellissimo post, come sempre....un abbraccio! :-D
RispondiElimina@ Paola: wow, ho visto che hai prorogato la scadenza della raccolta. Vedrò di proporre qualcos'altro, ho già in mente qualcosa.
RispondiEliminaadoro la caponata e montalbano, perfetto!
RispondiEliminaSuper ricetta con spiegazione dolce e gradevolissima. E' verissimo che sono tante le versioni e questa è davvero la miglior sintesi, la più corretta per riuscire a stimolare ogni papilla gustativa, essendo la caponata uno dei piatti più graditi in assoluto. Io ho fatto assaggiare a tantissimi stranieri da ogni aprte del mondo e non ho dubbi a metterla tra i piatti che hanno riscontrato maggior successo.
RispondiEliminaDa vero intenditore poi la spiegazione sull'olio e le olive usate.
Io ho sentito tutto il sapore leggendo questa ricetta.
Grandi complimenti!
Sergio (da buenos aires)
Grazie Sergio, sei molto gentile! :)
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