giovedì 19 gennaio 2012

Se questo è un uovo


Domenica scorsa, guardando la posta elettronica ho trovato la newsletter (a cui sono abbonato) "Promiseland & Veganblog News" con una rassegna di articoli pubblicati su Promiseland e di ricette pubblicate su Veganblog.
Tute le volte che mi arriva questa newsletter è per me l'occasione di guardare alcuni articoli di Promiseland; tra questi, questa volta, mi ha colpito (anche) uno sulla produzione industriale di uova. In questo articolo si parla della condizione delle galline negli allevamenti in gabbia e viene riportato anche un video realizzato da Nemesi Animale dove viene riportata la situazione di uno di questi allevamenti.
Guardando il video sul "tubo"  viene segnalato anche un servizio del TG1 di prima serata del 26 giugno 2011 dove viene data voce anche ad una rappresentante degli allevatori.
Mentre il primo video che vi ho segnalato può essere accusato di essere di parte e, secondo me, contiene immagini forti, il servizio del TG1, che ho riportato anche in questo post, è stato mandato in onda dalla principale rete nazionale, in prima serata, durante la fascia protetta, quindi.... non dovrebbe urtare la sensibilità di nessuno.
Inoltre, quello che mi ha colpito di più, sono stati i commenti della presidentessa di Assoavi; ogni risposta all'intervistatrice del TG1 è stata per me "molto interessante".
Lascio a voi il piacere di scoprire tutte queste affermazioni come quella, ad esempio, dei genetisti che avevano creato galline che potevano benissimo vivere anche stando immobili oppure l'impegno ad adeguarsi con tanti sacrifici a queste nuove leggi; la "nuova legge" è la direttiva 1999/74/CE del 19 luglio 1999 di cui potete trovare una sintesi sul sito dell'Unione Europea.
Ma, la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stata la chiosa al termine del servizio. Guarda caso, proprio in questi giorni, sto preparando degli esami all'Università e, per questo motivo, ho letto alcune cose su morale, etica e diritto e sul rapporto tra queste. Penso che non sia necessario che vi dica cosa ho pensato, guardate il video e il finale e capirete sicuramente da soli.


Inoltre (ma guarda le coincidenze!) trovandomi a Roma sempre per motivi di studio, martedì scorso mi è capitato di leggere un articolo sul quotidiano gratuito "Leggo" proprio su questo argomento (pagg. 28 e 29 dell'edizione del 17 gennaio 2012).

Per parte mia so benissimo che la scelta migliore sarebbe quella di abolire completamente il consumo di uova ma non lo faccio; cerco di fare però la mia parte riducendo il consumo di prodotti industriali che contengono uova di provenienza sconosciuta e, mentre è da molto che compravo solo uova da agricoltura biologica (codice sul guscio 0), ora, da un po' di tempo a questa parte, utilizzo solo quelle che mi fornisce una signora che tiene le galline all'aperto, libere di razzolare e di cui conosco come vengono tenute le galline che producono le uova che consumo.
Non è l'ottimo ma penso che faccia la differenza.


Mi si perdoni anche il titolo che è una parafrasi del titolo del romanzo di Primo Levi, "Se questo è un uomo"; questo libro lo avevo citato proprio su questo blog in occasione della giornata della memoria in questo post.
Il titolo non vuole certo essere un paragone e spero che questo non urti la sensibilità di nessuno; sarò specista ma ritengo che ci siano differenze e non voglio assolutamente mettere queste cose sullo stesso piano anche se voglio concludere questo post citando Publio Ovidio Nasone: "La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini".

Aggiornamento del 26 gennaio 2012:
E' di oggi la notizia che l'Unione Europea ha aperto la procedura di infrazione nei confronti di 13 Stati membri - tra cui l'Italia - per non essersi completamente adeguati alla direttiva Ue che impone la messa al bando dal 2012 delle vecchie gabbie per l'allevamento delle galline ovaiole in Europa.
Oltre al benessere degli animali viene messo in risalto anche la concorrenza sleale e le situazioni di distorsione del mercato; infatti, gli allevatori che hanno investito per mettersi in regola si troverebbero svantaggiati rispetto a quelli che non hanno fatto niente e che possono continuare a produrre a prezzi più bassi.
Alcuni Stati membri, che si sono già adeguati, tra cui la Germania, hanno fatto sapere che non importeranno uova da paesi che non hanno rispettato la direttiva.
La notizia completa sul sito dell'ANSA.




2 commenti:

  1. che scandalo!! oltretutto sottraendo terreno al terzo mondo per fare i mangimi, solo perchè noi ricconi dobbiamo mangiare di tutto di più!!

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