venerdì 15 aprile 2011

Il peso della farfalla


Questa è la storia di un camoscio, magnifico animale di montagna, che rimasto orfano, impara tutto da solo, senza appartenere a un branco. E’ forte, unico, bellissimo. Sfida tutti senza timore e diventa il “re dei camosci“. Ma questa è anche la storia del cacciatore che lo ucciderà. Il vecchio cacciatore che vive da solo nella casa del bosco e racconta poco della sua caccia, perché non ha storie da raccontare. Nemmeno una che possa conquistare una donna. Con sua sorpresa una giornalista si mette in testa di seguirlo, su in montagna. Non accetta subito la cosa. Perché lui non è abituato a frequentare le donne e chi non le frequenta, scrive Erri De Luca, ha “dimenticato che hanno di superiore la volontà. Un uomo non arriva a volere come una donna“. Il cacciatore è spaesato e ha timore. E poi da anni, tra lui e il camoscio, c’è un silenzioso scontro. Uno scontro che conoscerà fine nel mese di novembre...

Libro breve, scritto benissimo, con un ritmo deciso, ma con una musica lenta, paziente. Erri de Luca racconta questa storia in maniera molto lieve, lieve come la neve che fa cadere in montagna e come il battito d’ali di quella farfalla bianca. Con abilità e rispetto entra in queste due solitudini, raccontandoci prima di un duello lungo anni e poi di una pietà finale, di un abbraccio forte e eterno che vede queste due solitudini legate nella morte, come lo erano anche nella vita. Leggera e presente emozione.

titolo:Il peso della farfalla
autore: Erri De Luca
editore: Feltrinelli
anno: 2009
pagine: 70
prezzo: 7,50 €
note: collana: i narratori

Un altro libro che non parla di cucina e soprattutto non parla di ricette. Ho comunque voluto dedicargli un post perché mi è piaciuto moltissimo e l'ho letteralmente "divorato". E' un libro corto (sono solo 70 pagine) ed avvincente e si legge tutto d'un fiato.
I racconti raccolti nel libro sono due: i"l peso della farfalla", che da il titolo al libro e che è il più lungo e "visita ad un albero" di pochissime pagine.
Non è il primo libro che leggo di Erri De Luca e mi piace molto il suo modo di scrivere e di raccontare.
Come detto nella recensione che ho riportato all'inizio è la storia di una camoscio e di una cacciatore e una (brutta) storia di caccia (le storie di caccia non sono mai né belle né eroiche) ma raccontata con una poesia che coinvolge.

Tra le tanti frasi del libro che mi sono piaciute vi riporto questa:

Si prendono lezioni dalle bestie. Non servono a riparare niente, solo a smettere. Non era pentito, non poteva risarcire il torto, poteva rinunciare. I debiti si pagano alla fine, una volta per tutte.



6 commenti:

  1. Avevo sentito parlare di questo libro da Erri De Luca ospite da Licia Colò, proprio il giorno in cui era in uscita il suo ultimo libro.. Ovviamente mi aveva incuriosito ed ora tu hai confermato la mia curiosità e la voglia di acquistarlo ;)

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  2. Io l'ho letto e ne sono rimasta entusiasta!!!
    E' un libro di una tristezza e melanconia infinita, ti fa riflettere sulla vita..
    Complimenti al Webmaster che lo ha messo in evidenza =)

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  3. non mi tentare con altri libri che ultimamente ne ho comperati un po' troppi... li adoroooooooooooo!!!

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  4. @ Sea: grazie!
    @ Mimi e Francesca: compratelo e ne rimarrete contente, è un libro molto corto che si legge tutto d'un fiato.

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  5. Ciao :-)
    Non l'ho letto, ma spero che sia un romanzo che possa far riflettere i cacciatori e indurli a smettere di praticare questa ignobile attività.
    Di Erri De Luca lessi invece, qualche anno fa, Montedidio e mi piacque molto, una bella scrittura, poetica senza scadere nel retorico o nel melenso.
    Ti ho lasciato già in passato qualche altro commento (quello sul film Julia & Julia), da un paio di mesi ho aperto un blog anche io in cui parlo di animalismo, letteratura, cinema ed anche altro. Ho messo il tuo blog tra i preferiti perché in effetti, da vegetariana quale sono, prendo spesso spunto dalle tue ricette.
    Se ti va passa a farmi un saluto ;-)
    Rita

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  6. @ Rita: lo stile è lo stesso e secondo me il libro è bello però non so quanto possa far riflettere i cacciatori, anche perché non so quanti cacciatori lo leggeranno!
    Sono passato a trovarti sul tuo bel blog. :)

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