lunedì 19 aprile 2010

Julie & Julia


Un altro post dedicato ad un film che ho visto e che mi è piaciuto molto.
Sto parlando di: Julie & Julia.
La vicenda gira intorno a una donna di 30 anni, Julie Powell (Amy Adams), residente nel Queens che ha un monotono impiego come segretaria. Ha bisogno di qualcosa che spezzi la monotonia della sua esistenza così decide di prendere la copia di sua madre del libro di cucina scritto da Julia Child nel 1961 Mastering the Art of French Cooking. Dopo averlo letto stabilisce di preparare tutte le 524 ricette nel giro di un anno. La trama segue parallelamente le vite di Julie nel 2002 e di Julia nel 1949. (fonte: Wikipedia)

Titolo originale: Julie & Julia
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 123 minuti
Regia: Nora Ephron
Sceneggiatura: Nora Ephron
Attori: Meryl Streep, Amy Adams, Stanley Tucci, Chris Messina, Linda Emond
Genere: commedia

Ottima l'interpretazione di Meryl Streep nei panni di Julia Child.



Tra le varie scene divertenti* c'è quella dove Amy Adams (nella parte di Julie Powell) nel suo sgangherato cucinino si sente assassina quando getta le aragoste vive nell'acqua bollente (che, tra l'altro, come si vede dalla foto, sono astici e non aragoste). Peccato che questo non accade quando cucina altri animali che qualcun altro ha ucciso per lei.



Anche se non è assolutamente un film per i vegetariani e per chi è a dieta (o anche solo cerca di mangiare in modo sano ed equilibrato), è comunque un film divertente, per gli amanti della cucina e per i food blogger.

Questo il trailer italiano:



*aggiornamento del 12 maggio 2010: grazie alle osservazioni di Rita (che potete legge nei commenti a questo post), ho evidenziato la parola"divertenti" perché, effettivamente, nel film ci sono, secondo me, scene divertenti ma questa in particolare non è una di quelle, proprio per le motivazioni che ho espresso commentandola. Non ho tolto quella parola perché altrimenti sarebbero risultato più difficile capire alcuni commenti.

13 commenti:

  1. Difatti lo volevo proprio andare a vedere, nonostante non esaltino una cucina vegana o vegetariana... Visto che adoro cucinare, mi piacerebbe vederlo!!
    Mimì veganblog

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  2. Eh si, è un eufemismo dire che non esaltano la cucina veg, comunque è divertente. Sono convinto che ti piacerà.

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  3. L'ho visto al cinema e mi è piaciuto tanto...poi adoro sia la Streep che Tucci...presa dalla foga del film ho letto anche il libro e....due palline!!!!!!!!!! Ciao Francesco!

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  4. Ho visto il film al festival del cinema di Roma, e personalmente lo adoro. La Streep è formidabile, un vulcano, oltre a raggiungere un grado di somiglianza con la vera Julia Child davvero impressionante. Ne consiglio la visione in linga originale, per cogliere a pieno la sua mirabolante interpretazione.

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  5. Mi dispiace ma non troverò mai divertente una scena in cui si mostra un'aragosta (o astice, il concetto non cambia!) che viene bollita vivo. E stupisce davvero che l'autore di un blog in cui si propongono ricette vegetariane ne parli con tanta disinvoltura!
    Capisco che cuocere esseri viventi vivi non sia vietato dalle legge ma ironizzarci sopra lo trovo gratuitamente di pessimo gusto!
    Rita

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  6. Ciao Rita,
    mi ha fatto molto piacere il tuo commento e sono sempre felicissimo quando trovo persone più sensibili di me (e questo, per fortuna, accade spesso).
    Mi dispiace molto, perciò, se ho urtato la tua sensibilità, non era mia intenzione e te ne chiedo scusa.
    In realtà, io non volevo affatto ironizzare sull'uccisione di nessun animale ma, anzi, evidenziare il fatto che qualcuno si pone domande solo quando è lui a dover uccidere un animale (in questo caso la protagonista del film) e non fa altrettanto quando l'animale è stato ucciso (per lui) da qualcun altro (senza che lo abbia visto) e magari in modo ancora più cruento e doloroso.
    Se tutti dovessero uccidere personalmente gli animali che mangiano (o, quantomeno, assistere alla loro uccisione) quasi certamente ci sarebbero molti più vegetariani.
    Mi fa piacere che mi hai dato modo di ribadire questo aspetto che, evidentemente, poteva non essere evidente nel mio post e mi piace pensare che questo blog possa essere anche un "luogo" dove scambiarsi apertamente e francamente le proprie opinioni.
    Sarò contento se vorrai ancora esprimermi il tuo punto di vista. :)

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  7. Guarda, la tua risposta è senza dubbio accettabile e trovo valida la riflessione secondo cui molte meno persone mangerebbero gli animali se dovessero ucciderli, scuoiarli e macellarli personalmente ed è una considerazione che anche io porto avanti spesso nelle mie discussioni.
    Resta però di pessimo gusto l'ironia del film, che non credo abbia un intento volto a far convertire la gente al vegetarianesimo ma sia solo il pretesto per una scena "brillante".
    E' la strumentalizzazione degli animali nei film che mi convince sempre meno. E in ogni altra occasione.
    Ti ringrazio per avermi chiarito meglio la tua posizione, e comunque nel post tu avevi scritto proprio, letteralmente "tra le varie scene divertenti c'è quella... " e da ciò si evinceva che anche tu la considerassi tale. Che poi se ne possa trarre spunto per una riflessione interessante è secondario, capisci? La scena resta oggettivamente terrificante, perché è comunque una scena in cui un animale viene bollito vivo.
    E ora voglio farti una domanda: avresti definito la stessa scena ugualmente "divertente" se al posto dell'astice fosse stato fatto vedere un gatto o un cane?
    Credo che anche il carnivoro più incallito avrebbe avuto qualcosa da ridire, no? Come crede che la maggior parte degli spettatori sarebbe inorridita. E'su questa ottusa linea di demarcazione tra animali culturamente accettabili come commestibili e altri no che ci si dovrebbe fermare un attimo a riflettere.
    Ed è sulla "schizofrenia" che porta la gente a commuoversi al cinema per il pesciolino Nemo (un esempio tra i tanti) per poi subito dopo magari andare a casa a cucinarsi la sogliola che si dovrebbe ancora riflettere.
    Ciao
    Rita

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  8. P.S.
    Scusa, sono sempre Rita.
    Quando scrivo "è comunque una scena in cui un animale viene bollito vivo" sono perfettamente al corrente che, nel caso specifico del film in questione, si tratta di finzione (almeno voglio sperare!) ma è comunque una scena che rimanda a quel che avviene quotidianamente nella realtà e quindi mi indigna lo stesso. Ho voluto specificarlo (anche se mi rendo conto che può sembrare ozioso) perché una volta feci una contestazione simile relativamente però ad un'opera d'arte (o presunta tale!) che rappresentava un vero cavallo - prima ucciso e poi imbalsamato - conficcato in un muro, e mi sentii rispondere: "ma il cavallo mica l'ha ucciso l'artista (o presunto tale!), era già morto!". E allora spiegai che ciò che contestavo era la strumentalizzazione in sé dell'animale e poco importava se fosse morto per mano del tale sedicente artista o per mano di un macellaio qualsiasi. Certamente dubito che fosse morto di vecchiaia!
    Ciao di nuovo
    Rita

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  9. Ciao Rita,
    hai ragione. Rileggendo mi sono accorto di aver attribuito l'aggettivo divertente anche a quella scena. Ho sbagliato e non ho scuse; me ne sono accorto grazie ai tuoi commenti, grazie. :)
    Perciò, ho messo un aggiornamento al post.
    Resto comunque dell'idea che questo sia un film "divertente" pur tenendo presenti le considerazioni che ho già espresso.
    Lo scopo di questo blog, che, inizialmente, era nato solo per postare ricette vegetariane e poi si è occupato anche di altri temi (libri, film, articoli, ecc.), è quello di far apprezzare la cucina vegetariana intesa anche come stile di vita e non di criminalizzare o attaccare i carnivori.
    E poi... penso che sia vero il detto: si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto.

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  10. Ti ringrazio per l'attenzione che mi hai prestato e anche per la postilla che hai aggiunto al post.
    Comunque io non sono una "talebana" che demonizza i carnivori, ed è vero che gli attacchi diretti sono più nocivi che altro alla causa animalista. Mi interessa però mettere in rilievo alcuni aspetti della nostra cultura che diamo per scontati, per "ovvi" mentre non lo sono affatto. Se si fa passare tutto, se "niente importa" (come dice J. Safran Foer nel suo ultimo libro) allora non ci sarà più nulla per cui varrà la pena combattere.
    E io penso che alcune osservazioni siano necessarie per riflettere, almeno, poi di certo non si vuol imporre nulla. Credo sia importante far vedere le cose da una prospettiva diversa, insegnare a "vedere" in una maniera "altra". E' così che si acquisisce capacità critica - e il discorso è valido per qualsiasi altro argomento - è così che si combattono i pregiudizi e l'ignoranza.
    Questo il mio punto di vista, nato proprio dall'osservazione di tanti luoghi comuni che circolano nella nostra società e a cui ormai siamo talmente assuefatti da non riconoscerli più come tali o da non capire che spesso sono solo "imposizioni culturali".
    Colgo anche l'occasione per complimentarmi con te per la varietà di ricette che suggerisci, sicuramente questo tuo approccio che propone uno stile di vita alternativo e che insegna a cucinare prelibatezze gastronomiche senza causare sofferenze ad altri esseri viventi non può che essere positivo. Cucinerò senz'altro qualche piatto.
    Ciao
    Rita

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  11. Rita e Francesco, grazie per questo vivace ma costruttivo dibattito...io credo, e Francesco lo ha spiegato benissimo, che l'intenzione della "critica" ( nel senso cinematografico...recensione ecco) al film fosse quello di raccontare obiettivamente com'è il film de quo, senza di certo ironizzare sull'uccisione degli animali...Non è certo un film per vegetariani, ma penso che chi è andato ( come la sottoscritta ) o andrà a vederlo sappia perfettamente di cosa si tratta: di un diario di una trentenne annoiata che decide di sperimentare ricette assolutamente onnivore ....quindi, inserita in un contesto così, è una scena perfettamente in linea col film. Certo, anche io quale vegetariana, ho storto il naso davanti a quella scena, come anche a quella della preparazione dell'anatra ( o oca che fosse..non ricordo ) in crosta ma tant'è...sarebbe meglio che nessuno si cimentasse nella preparazione di quei o simili piatti ( piatti carnivori o pescivori, per intenderci )e sono sicura che, anche grazie a blog belli come quello di Francesco, o a post chiarificatori come questo di Rita, tanti intraprenderanno la nostra strada...Spero di non aver detto cavolate e concludo con un Peace and love e un go veg!!!

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  12. @Francesca:
    ma sì, io penso che parlarne in termini assolutamente civili come abbiamo fatto noi non possa che indurre a riflettere senza irritare nessuno.
    Ho visitato anche il tuo blog, ma siete tutti degli ottimi cuochi qui! Io devo dire che cucino piuttosto bene le verdure ed i legumi ma affidandomi soprattutto alle ricette più "classiche". Mia madre mi ha insegnato sin da piccola a mangiare tutti i tipi di verdure cucinate nelle più svariate maniere e poi, essendo lei toscana, ha sempre portato in tavola splendide zuppe di pasta e ceci, pasta e fagioli, lenticchie ecc. e diciamo che ho imparato guardando lei.
    Le ricette che proponete voi sono certamente più inedite e arricchite di tanti alimenti particolarmente indicati nelle diete vegetariane tipo il seitan, la soia ecc. mentre io questi ultimi in genere li ho sempre acquistati già confezionati. Pian piano spero di poter provare le vostre ricette.
    E poi volevo farti i complimenti per lo splendido micio rosso che hai, davvero delizioso ;-))
    Io ho nove gatti e un cane pestifero ;-)
    Ciao
    Rita

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  13. Grazie Rita!!!! anche da parte del mio figliolo peloso Oreste ^_^ Io, è vero, propongo molte ricette con seitan e co., ma sono una grande amante dei legumi e degli ingredienti "poveri", tradizione della nostra cucina ( w il tofu ma w due volte pasta e fagioli!!). Un bacio e grazie!

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