Un film, anzi, un documentario, che mi ha colpito molto.
Il film descrive gli usi che gli esseri umani fanno degli animali, cibandosene, ricavandone materiali per produrre vestiario e altro, usandoli come intrattenimento o compagnia, sfruttandoli per la sperimentazione scientifica. Questo racconto viene sviluppato da un punto di vista antispecista; il concetto stesso di "antispecismo" viene presentato all'inizio del film, in relazione con i termini "razzismo" e "sessismo".*
Titolo originale: Earthlings (Terrestri)
Paese: USA
Anno: 2005
Durata: 95 minuti
Regia: Shaun Monson
Sceneggiatura: Shaun Monson
Soggetto: Shaun Monson
Musiche: Moby
Genere: documentario
Il documentario, oltre ad una introduzione e una conclusione, è suddiviso in cinque parti che trattano tutti gli aspetti del nostro rapporto con gli animali:
- Prima parte: Animali domestici
- Seconda parte: Il cibo
- Terza parte: Vestiti
- Quarta parte: Intrattenimento
- Quinta parte: Vivisezione
Riporto qui di seguito la versione integrale e completa del documentario (in lingua inglese con sottotitoli in italiano).
Attenzione: la visione di questo documentario, per la crudezza di certe immagini, è sconsigliata ai bambini e ad un pubblico sensibile. Tutti i video riportati sono veri, non sono casi isolati e sono la testimonianza del sistema attuale di trattare gli animali.
*da Wikipedia
mi piace complimenti splendide ricette e ti seguo con molto piacere...passa nel mio blog anche se sono alle prima armi se ti va ciao :)il tuo blog
RispondiEliminaalla faccia! Come alle prime armi? Hai un blog molto bello e interessante.
EliminaGrazie per la visita, passerò spesso a trovarti.
Questo documentario l'ho visto tempo fa e inserito nel mio blog.Ho avuto grosse difficoltà a guardarlo fino in fondo,ho dovuto interrompere più volte sconvolta,ma ho dovuto sapere,VOLEVO! tutti dovrebbero sapere e assumersi le loro responsabilità.Dico tutto ciò pur non essendo vegana.
RispondiEliminaAnch'io non sono riuscito a guardarlo tutto d'un fiato; ho dovuto interrompermi qualche volta.
EliminaHo messo apposta quella avvertenza in rosso.
Ciao Web Master ho iniziato a vedere il documentario,sono rimasta sconvolta,non sono riuscita ad arrivare alla fine...certe cose le sapevo ma non avevo mai visto niente,non capisco come si possa trattare un animale come se fosse un oggetto,come si possa essere cosi' insensibili e accaniti nel torturare un essere vivente!!
RispondiEliminaIeri ho fatto un giro per vedere di trovare delle aziende agricole che facciano vendita diretta di uova e altri prodotti,per iniziare a togliermi dai circuiti del supermercato,quella che ho trovato aperta vendeva uova si,ho chiesto se si potevano vedere le galline,una casa enorme,con uno spazio verde altrettanto grande e le venti galline addette alle uova chiuse in uno stanzino semibuio a due a due in gabbie grosse non il doppio del loro volume...per comodita'....con una montagna di escrementi sotto di loro,non pulite almeno da 3 giorni...e il ragazzo mi dice che si sono tolti dal Bio:"basta agire con criterio..."A Beh!!!Ci vuole tanto a costruire dei pollai e far vivere a 20 galline una vita normale?Sembra di si!Come prima azienda mi ha intristito parecchio....continuero'le ricerche,mi sto informando per un G.A.S!Ciao
Anch'io (che non sono vegano ma vegetariano) mangio le uova. Da un po' di tempo ho trovato una signora che ha le galline e le tiene libere (ha le terre vicino a quelle di mia mamma) e sono più sereno a prendere quelle uova anziché quelle comprate nei negozi o nei supermercati. Prima prendevo quelle bio ma non avevo comunque garanzie, queste sono meglio.
EliminaPurtroppo, quando prendo prodotti confezionati, non so che tipo di uova contengono ma, anche se mi dispiace, penso proprio che contengano quelle di galline allevate in gabbia. Tra l'altro, noi italiani abbiamo anche ricevuto una procedura d'infrazione dall'UE per come teniamo le galline!
Ne parlo in questo post.
Ciao Francesco, non posso proprio guardarlo il video, sono troppo impressionabile. Ma ci credo!!
RispondiEliminaTranquilla, se sei impressionabile è meglio che non lo guardi. La realtà supera sempre la fantasia (anche in negativo, purtroppo).
Eliminaciao WEbmaster,sono andata a leggere il post e a vedere il video sulle galline,mi era sfuggito!Sono immagini che fanno molto male,come si puo' mangiare quelle uova?non si puo'accettare questo modo di sfruttare un animale!
RispondiEliminaQuesta domenica sono andata a visitare un'altra cascina qui vicino e penso proprio di aver trovato il posto giusto per formaggi,latte,yogurt,tutti di capra,e uova,date da 120 galline allevate in modo sano e dignitoso per loro,all'aperto col loro galletto nero dai riflessi verdi e un ricovero di legno,mai visto prima galline cosi' belle e sane!Questi ragazzi sono proprio bravi,se per curiosita'vuoi dare un occhiata al loro progetto,il sito e' www.cascinabagaggera.it
Ciao Grazie
Grazie per la segnalazione; molto interessante. Per me è un po' difficile andarci perché è lontano da casa (e perché cerco di prendere il più possibile prodotti a km.0). Però, sarà sicuramente utile ad altri nella zona.
EliminaIl link che hai segnalato, a me non funziona, forse quello giusto è questo.
http://www.bagaggera.it/
Ciao web Master è possibile avere un tuo contatto mail? Grazie!
EliminaAlessandra
@Alessandra: non mi piace mettere il mio indirizzo di posta elettronica sul blog.
EliminaSe mi dici a quale indirizzo scriverti ti scrivo io; se vuoi posso cancellare il messaggio appena lo leggo.
P.S. scusa se ho risposto solo ora ma prima ero in vacanza: tra le altre cose, anche a provare ristoranti vegetariani a Barcellona! :-P
altra soluzione: puoi lasciare un commento su una mia ricetta pubblicata su Veganblog (il mio nick è l'indirizzo di questo blog); in questo modo posso vedere il tuo indirizzo email (e scriverti) senza che altri lo vedano.
EliminaVedi tu, come preferisci.
si,bravo,l'avevo scritto senza controllare...
RispondiEliminaciao!!
Primo: Complimenti per il blog, da poco sto cercando di diventare vegetariano e questo documentario (anche se sono riuscito a vedere solo i primi 20 minuti) ha rafforzato le mie convinzioni. Sto consultando il tuo blog per vedere se riesco a fare a meno della carne e del pesce, ma non è facile.
RispondiEliminaSecondo: Tornando al tema del documentario, secondo te è possibile non essere coinvolti dallo specismo (come viene chiamato nel documento)?. E se si, come?
Primo: grazie per i complimenti. :)
EliminaPer me è stato facilissimo fare a meno della carne (prima) e anche del pesce (circa due anni dopo); non è stata affatto una rinuncia e quindi sono avvantaggiato perché non mi è pesato. Ad esempio, faccio difficoltà a rinunciare a uova e formaggi e per questo non sono ancora diventato vegano.
Mi impegno a limitarne il consumo (anche perché, facendo sport, il formaggio pre-gara è deleterio!). Puoi provare anche tu a fare così; può essere un buon inizio.
Secondo: provo a risponderti ma non so se ci riuscirò.
Secondo me è comunque necessario rendersi conto che le differenze esistono, tra uomo e donna (e, io che sono uomo, penso che le donne siano - mediamente - superiori, ma non per questo vorrei essere donna!), tra le specie (un cavallo non è un uomo, un elefante non è un tonno e così via) e tra appartenenti alla stessa specie.
Queste diversità devono però essere viste come un'opportunità (non c'entra molto con lo specismo ma ti segnalo comunque l'intervista ad Aimee Mullins in merito alla disabilità e alle differenze: http://unpodista.blogspot.it/2012/08/aimee-mullins.html)
Premesso questo, sempre secondo me, si può evitare lo specismo non sfruttando gli animali e quindi: in primis non uccidendoli e poi cercando di evitare anche i derivati (che spesso causano sofferenze) o almeno limitandoli o informandosi sulla loro provenienza (ad esempio, puoi vedere il discorso sulle uova nei commenti precedenti).
Spero di essere stato, se non esauriente, almeno chiaro.
Interessante l'articolo sulle uova e tu sei stato chiaro. Ma io continuo a pensare che fino a quando noi consumatori saremo tenuto all'oscuro dei prodotti che compriamo lo "specismo" continuerà, perché probabilmente conviene dal lato economico. Guarda ad esempio il latte importato dall'est per una semplice direttiva del mercato europeo. Una nota marca di cui non faccio il nome lo spaccia come prodotto italiano solo perché è lavorato in Italia, ma il latte è dell'est dove ci sono controlli e le leggi differenti dalle nostre. Ora chiudo perché sto diventando polemico :)
RispondiEliminaciao.